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Bce prova a indebolire l’euro

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 Secondo molti analisti finanziari la Bce sta provando in tutti i modi a indebolire l’euro nei confronti delle altre monete, come dimostrato dal recente taglio dei tassi di interesse allo 0,5% e dalla volontà di agire ulteriormente sulla leva dei tassi nei prossimi mesi, senza dimenticare la possibilità di portare i tassi sui depositi Bce su valori negativi, liberando così ulteriore liquidità sul mercato. L’Eurotower vuole rendere la propria politica monetaria sempre più espansiva, nonostante la mancanza di un vero e proprio piano di quantitative easing, come accade invece per Fed, BoJ e BoE.

Il tentativo di indebolire la moneta unica della Bce arriva in una fase di mercato particolarmente favorevole per l’assunzione di rischi, che potrebbe quindi creare i presupposti per una maggiore propensione agli acquisti sull’euro. Infatti, il clima di “risk on” presente sui mercati finanziari, che ha giù spinto Wall Street e la borsa di Francoforte ai massimi di sempre, sta spingendo gli investitori a comprare qualsiasi asset, in particolare quelli rischiosi della periferia europea.

CAMBIO EURO/DOLLARO: SEGNALE SHORT SOTTO 1,3030

Da quando è scoppiata la crisi dei debiti sovrani nell’area euro, la moneta unica è stata inquadrata come valuta più speculativa in grado di rafforzarsi più facilmente nelle fasi in cui gli investitori prediligono l’assunzione di rischi più elevati. Le strategie di politica monetarie della Bce potrebbero, quindi, essere poco efficaci in un contesto del genere. Il rally dei titoli di stato dell’eurozona, sia quelli di paesi “core” sia dei “Pigs”, è un driver importante verso un euro sempre più forte. Inoltre, le notizie macroeconomiche negative sembrano essere state già incorporate nei prezzi.

Sul forex l’euro continua a muoversi intorno a 1,31 dollari, mentre sullo yen resta in area 130 non lontano dai massimi di 131,11 toccati l’11 aprile scorso. La moneta unica è sui massimi a due mesi sul dollaro australiano in area 1,29, dopo che la RBA ha tagliato i tassi al 2,75%, ed è tonica anche sul franco svizzero con una quotazione ai massimi da oltre dieci giorni sopra 1,23. Per la Bce sembra che sarà davvero difficile indebolire l’euro.