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Cambio euro/dollaro scende dopo sussidi Usa

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 I dati macroeconomici americani, in particolare quelle relativi al mercato del lavoro, riescono sempre a influenzare il mercato forex. Anche questa volta c’è stato un deciso impatto sulle valute derivante dal market mover dei sussidi Usa. Alle ore 14,30 (ora italiana) è stato rilasciato il dato sulle nuove richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione. Il risultato evidenziato da questo market mover è una riduzione a 346mila unità da 388mila unità della settimana precedente (dato rivisto da 385mila unità). Gli analisti finanziari stimavano una diminuzione fino a 365mila unità.

Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro ha innescato la retromarcia, in quanto sono partiti acquisti generalizzati sul biglietto verde grazie al dato macro favorevole. I prezzi sono tornati sotto 1,31, dopo che in mattinata era avvenuto un nuovo balzo fino a 1,3138. Lo strappo rialzista aveva consentito al cambio di salire sui massimi a un mese. Per ora sembra che l’area di resistenza compresa tra 1,3130 e 1,3150 sia in grado di fermare l’ascesa dei prezzi.

Tuttavia, euro può avvicinarsi a 1,32$ secondo Cmc Markets, anche se se le pressioni ribassiste dovessero aumentare è probabile un pullback verso 1,3050 prima e 1,3020 poi. La negatività sul cambio si avrebbe solo in caso di chiusura sotto la soglia psicologica di 1,30, che potrebbe dare il via alla ripartenza del greenback. Negli ultimi giorni la moneta unica è stata favorita soprattutto dal clima di distensione presente sui mercati finanziari, che hanno visto nuovi massimi storici peer Dow Jones e S&P500. L’euro ha anche beneficiato della compressione dei rendimenti sui bond pubblici della perfieria europea, in particolare Italia e Spagna.

Da un punto di vista tecnico, il ritorno dei prezzi al di sotto della media mobile a 200 giorni potrebbe far scattare vendite importanti sul cambio euro/dollaro, sul quale la maggior parte dei broker internazionali ha una view negativa per i prossimi mesi. In particolare, BlackRock vede il cambio euro/dollaro a 1,20 entro fine 2013. Stesso target anche per Ubs e Société Générale.