Era dai tempi della bolla hi-tech che non si vedeva un simile debutto in Borsa; Brunello Cucinelli ha chiuso l’IPO in anticipo l’IPO per una capitalizzazione di 527 milioni di euro ed una domanda per 345346890 azioni da parte di 8459 richiedenti al prezzo di 7,75 euro l’una (il range previsto era compreso tra 6,75 euro e 7,75 euro).
La domanda ha superato di 17 volte l’offerta ed il titolo ha faticato ad aprire le contrattazioni continue per chiusura per eccesso di rialzo, risolta poi con un +34% in apertura che ha fatto balzare il titolo direttamente a 10,36 euro.
Questo il commento di Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana presente al debutto:
La quotazione consentira’ a questa impresa di sostenere con maggior forza i propri piani di sviluppo nel medio e lungo termine, supportandola soprattutto nel percorso di crescita e confronto a livello internazionale. Con una domanda di circa 2,6 miliardi di euro, pari a 17 volte l’ammontare dei titoli offerti, siamo senz’altro di fronte a un’ipo di successo che contribuisce a consolidare il posizionamento di Milano nel settore della moda e del lusso, non solo in ambito industriale ma anche finanziario. Brunello Cucinelli rappresenta quindi un testimonial perfetto dell’eccellenza che l’imprenditoria nazionale puo’ esprimere, trovando nel mercato dei capitali un valido alleato per il consolidamento e la sostenibilita’ del proprio business
L’azienda fondata nel 1978 ha trovato una risposta positiva sul mercato e tutto il potenziale di crescita viene ora espresso nel mondo finanziario; ad oggi l’azienda vanta 700 addetti per ricavi netti di 243 milioni di euro nel 2011 (in salita del 19% rispetto al periodo precedente) di cui il 70% realizzati all’estero.
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Anche se le IPO italiane non possono competere con quelle USA che vantano tutt’altre dimensioni il risultato è estremamente incoraggiante, sopratutto se consideriamo il periodo di crisi che frena le attività invece di incentivarle alla crescita ed allo sviluppo.
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