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Dollaro australiano debole rispetto alla moneta verde

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 Il dollaro australiano ha mantenuto piuttosto bassi i suoi livelli: le preoccupazioni per il destino della Grecia e gli effetti devastanti dell’uragano Sandy negli Stati Uniti la stanno infatti facendo da padrona e di conseguenza è aumentata la domanda per assets finanziari più rischiosi. Questa notizia non dovrebbe comunque essere letta in maniera negativa, visto che la banca centrale è a disagio con la valuta forte. Nello stesso tempo, il dollaro neozelandese è calato rispetto alla giornata precedente di contrattazioni, con una domanda molto limitata dunque sia per Aussie che per Kiwi, una situazione completamente diversa rispetto a quella di due settimane fa, con il dollaro australiano e neozelandese in controtendenza.

Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, Aussie ha scambiato a Sydney a quota 1,0340 dollari americani, mentre nel corso della giornata precedente aveva raggiunto gli 1,0332 dollari. Il calo è quantificabile in 0,4 punti percentuali, diversamente da quanto accaduto nel confronto con lo yen giapponese (+0,2% per la precisione). Il Kiwi ha invece proseguito il suo declino dello 0,5%, guadagnando però anch’esso rispetto alla valuta nipponica (+0,3%). Le preoccupazioni per gli eventi climatici americani, per la Spagna, per la Grecia e per le elezioni presidenziali statunitensi sono ormai salite alle stelle.

Per quel che riguarda, poi, i titoli obbligazionari australiani, il guadagno dura da ormai tre giorni consecutivi, tanto è vero che il rendimento dei decennali si è attestato sul 3,15%. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che le domande monetarie in questione sono così basse anche a causa delle vendite di nuove abitazioni nei paesi oceaniani, visto che tale dato è risultato in calo per il terzo mese consecutivo a settembre. In particolare, la Housing Industry Association ha evidenziato un declino pari a 3,7 punti percentuali, il quale si aggiunge al -5,3% di agosto, a conferma del momento difficile del settore. Ora bisognerà vedere se le decisioni monetarie di Bank of Japan influiranno o meno su Aussie.