Fed, Bernanke: “Pronti per l’exit strategy, preoccupano lavoro e consumi”

“Alla luce del rallentamento economico e delle limitate pressioni inflazionistiche la politica monetaria resta focalizzata all’incoraggiamento della ripresa economica”. Queste le parole del presidente Fed, Ben Bernanke, davanti alla commissione Servizi finanziari della Camera in occasione del consueto rapporto semestrale. Un discorso dai toni misurati, specchio della politica monetaria accomodante che la Fed ha deciso di portare avanti nei mesi a venire.
Con tutta probabilità, dunque, i tassi resteranno bassi “per un periodo prolungato” tale da consentire l’espansione del credito. Bernanke non manca di rassicurare gli scettici in merito allentamento quantitativo e dichiara: “Le misure straordinarie che abbiamo adottato – spiega – potranno essere tolte in modo tempestivo e senza scosse” per evitare “il rischio che la politica degli stimoli all’economia porti ad un futuro rialzo dell’inflazione“, come riportato dall’agenzia Afp. E se questo non bastasse il presidente dell’istituto conferma che la Fed è pronta in qualsiasi momento ad alzare i tassi d’interesse nell’ottica della strategia d’uscita dalla crisi, oggetto di “grande attenzione” da parte del Fomc.
Se dal versante finanziario la situazione sembra poter volgere al bello – e lo testimonia anche la fiducia di Bernanke nella restituzione dei fondi Tarp da parte delle banche in difficoltà (eccezion fatta per Aig che naviga ancora in cattive acque) – dal lato dell’occupazione lo scenario resta ancora cupo, foriero di scosse importanti. “L’insicurezza per il posto di lavoro – afferma Bernanke – insieme al declino del valore delle abitazioni e alla rigidità del credito, molto probabilmente limiterà la spesa per i consumi. La possibilità che la recente stabilizzazione nella spesa dei risparmiatori si dimostri transitoria – aggiunge – costituisce un importante rischio al ribasso per le previsioni di crescita”.