Home Mercati Emergenti Il fiorino ungherese continua a rafforzarsi rispetto all’euro

Il fiorino ungherese continua a rafforzarsi rispetto all’euro

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 Il fiorino ungherese è salito ieri fino al suo livello più alto nei confronti dell’euro dallo scorso mese di dicembre (vedi anche La produzione industriale affonda il fiorino ungherese): il rally in questione è proseguito, nonostante sia necessario ricordare che la banca centrale della nazione magiara ha provveduto a tagliare i tassi di interesse. La valuta di cui si sta parlando è stata senza dubbio una delle migliori in termini di performance per quel che concerne i mercati emergenti, soprattutto nel corso dell’ultimo mese.

Gli investitori sono stati spinti a puntare sui rendimenti più alti di tali piazze, con un ambiente caratterizzato invece da tassi piuttosto bassi. In aggiunta, il già citato istituto di credito centrale non è stato poi così aggressivo come ci si poteva aspettare, dato che si temeva una politica di quantitative easing decisamente massiccia. Si tratta di un’altra ragione molto valida che ha convinto gli investitori ad acquistare moneta. Secondo l’opinione di diversi analisti ed economisti, il nuovo governatore Gyorgy Matolcsy doveva fare ricorso alle misure meno convenzionali di sempre, in modo da sostenere in maniera adeguata la crescita economica. In realtà, egli ha deciso di ridurre i tassi di interesse molto gradualmente, un aiuto piuttosto netto all’ancoraggio del fiorino.

Proprio nel corso della giornata di ieri, i tassi sono scesi ad esempio dal 4,75 al 4,5%, ma non sono esclusi nuovi tagli in futuro. I mercati saranno rimasti probabilmente sorpresi da tali atteggiamenti, ma bisogna tenere conto della politica monetaria ungherese così com’è. Il rally nei confronti dell’euro può essere quantificato in 0,9 punti percentuali, il che vuol dire che sono necessari 286,79 fiorini per ottenere un euro. Misure più aggressive sono comunque possibili, nel caso in cui si rendesse necessario un indebolimento della valuta in questione, visto che i continui rialzi non sono totalmente benefici per l’economia ungherese. L’esempio del fiorino è stato seguito da altre monete “emergenti”, in primis il rand sudafricano.