Home Economia Franco svizzero, la maggioranza del Paese vuole intervento Banca Centrale

Franco svizzero, la maggioranza del Paese vuole intervento Banca Centrale

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 La compagnia di ricerche di mercato Isopublic, stando a quanto affermato dal quotidiano locale SonntagsZeitung, avrebbe compiuto un’analisi circa l’opinione dei cittadini svizzeri sulla possibilità che la Banca Centrale intervenga in maniera più incisiva per frenare la crescita di valore della propria valuta nazionale, la cui domanda è stata – nelle ultime settimane – di crescente intensità, grazie alla funzione di valuta rifugio che il franco si trova a svolgere in maniera ripetitiva in simile ambito di crisi.

Ebbene, su oltre mille persone interessate dal sondaggio, e intervistate nello scorso fine settimana, ben 63 su 100 avrebbero affermato di essere favorevoli ad un’azione forte della Banca Nazionale Svizzera, auspicando che l’istituzione monetaria possa intervenire sul mercato per frenare l’apprezzamento del franco svizzero, la cui corsa verso l’alto è stata davvero impressionante negli ultimi mesi.

Non solo: i cittadini svizzeri si sono detti decisamente a favore di una simile scelta da parte della Banca Centrale, anche a costo di rischiare un’impennata dell’inflazione. Più di uno svizzero su quattro (il 27%) avrebbe infine affermato che la Banca Nazionale Svizzera dovrebbe porre al più presto un obiettivo certo e predeterminato in merito al tasso di cambio del franco svizzero.

Il pericolo di un franco eccessivamente forte è d’altronde molto chiaro, soprattutto a breve distanza dalle elezioni che si terranno ad ottobre: una valuta nazionale in fase di deciso apprezzamento (il franco ha guadagnato in un anno oltre 17 punti percentuali contro l’euro) potrebbe danneggiare le esportazioni. Il tutto in un clima di significativo scoraggiamento, con la fiducia dei cittadini svizzeri in calo per quanto concerne il futuro dell’economia e del mercato del lavoro.

Vi ricordiamo infine che tutti i pareri che compaiono su queste pagine sono opinioni dei singoli autori, e non possono essere ritenuti degli inviti o delle sollecitazioni o delle consulenze ad investire sui mercati valutari secondo gli orientamenti evidenziati negli stessi articoli.