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Governo tedesco contro Bundesbank

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 È talmente dura da non avere molti precedenti la crisi che imperversa in quel di Berlino tra il ministro tedesco delle finanze Wolfgang Schaeuble e il presidente della Bundesbank, la banca centrale tedesca, Jens Weidmann. Al centro la decisione del numero 1 della Buba di criticare apertamente la decisione del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, che ha scelto di avviare potenziali acquisti di bond governativi. Una crisi che rischia di mettere in seria difficoltà l’equilibrio all’interno dei confini tedeschi, e influenzare negativamente la governance dell’eurozona.

“Io non sono davvero sicuro, che quelle prese di posizione pubbliche contribuiscano a rafforzare la fiducia dei cittadini nella Bce” – aveva dichiarato Schaeuble in una lunga intervista concessa all’interno dell’edizione domenicale della Frankfurter Allgemeine. “Non mi convice il fatto che questo dibattito sia condotto così, in maniera semipubblica” – continua Schaeuble, che poi spiega: “I cittadini in tal modo sono gettati in una profonda incertezza, e le banche centrali sono una delle istituzioni per le quali la fiducia posta in loro dalle opinioni pubbliche è particolarmente importante”.

Secondo quanto affermato dal quotidiano La Repubblica, “l’attacco di Schaeuble segna un gradino importante nell’escalation del confronto tra il governo guidato dalla Cancelliera Angela Merkel e il 42enne presidente della Bundesbank, il quale alla seduta del 6 settembre  scorso del Consiglio centrale della Bce era stato l’unico a votare contro la decisione di preparare appunto l’acquisto di bonds con liquidità illimitata.  L’esecutivo di Berlino dà quasi ogni giorno segnali di appoggio alla linea Draghi, sottolineando che le scelte della Bce “confermano la nostra politica e sono in linea con essa”. A sua volta il presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, anch’egli in un’intervista alla Frankfurter, ha dichiarato che la Commissione stessa vigilerà per garantire che la politica della Eurotower non oltrepassi il mandato della Bce, e che “se necessario noi della Commissione saremo i primi a rivolgersi alla Corte di giustizia europei per esigere dalla Eurotower il rispetto dei trattati, come è il nostro dovere”.