Home Economia Grecia, Linkiesta.it: gli avvocati studiano l’uscita dall’euro?

Grecia, Linkiesta.it: gli avvocati studiano l’uscita dall’euro?

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 C’è un piano per spingere la Grecia fuori dall’Eurozona? I rumors che circolano sui mercati e gli avvocati che stanno lavorando per realizzare la procedura lo confermano, come rivela Antonio Vanuzzo, giornalista economico de Linkiesta.it. La materia è complessa, tra economia e diritto internazionale. Leggiamo: “In teoria, è vietato uscire dall’Eurozona. Trattati alla mano, l’adozione della moneta unica è una scelta di non ritorno, mentre la legislazione comunitaria è meno rigida sulla possibilità di attuare una procedura di ristrutturazione per gli Stati in difficoltà, come nel caso greco e irlandese. Ciò non toglie che, secondo le voci che circolano sui mercati, alcuni studi legali internazionali, come Bird&Bird – che alla richiesta di informazioni de Linkiesta smentisce ma ammette: «Non ci stupirebbe» – sarebbero all’opera per capire come far uscire la Grecia dall’euro rispettando il quadro giuridico europeo. Una procedura complessa, che prevederebbe prima il default di Atene e poi l’abbandono di Eurolandia, scenario già ipotizzato da Simon Johnson, economista dell’Mit di Boston.” E ancora: “Se uno Stato non può assumere la decisione unilaterale di abbandonare l’Eurozona, gli altri membri non possono nemmeno espellerlo per non aver mantenuto gli obiettivi fissati da Maastricht: «Soltanto la Corte di Giustizia Europea può comminare delle sanzioni qualora uno Stato membro non rispetti le leggi europee», spiega ancora Proctor”, che di nome fa Charles ed è partner dello studio londinese Bird&Bird. Ma forse un modo c’è: “La Convenzione di Vienna del ’63, sul diritto dei trattati internazionali, all’art. 62 ipotizza che «un cambiamento fondamentale delle circostanze intervenuto rispetto alle circostanze esistenti al momento della conclusione di un trattato e che non era stato previsto dalle parti non può essere invocato come motivo di estinzione o di recesso», a meno che non stravolga gli obblighi da adempiere in base al trattato”.