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Greggio e titoli oil salgono in attesa di Cina e Vienna

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Salgono i prezzi del petrolio e i titoli oil in attesa di Cina e Vienna e delle loro indicazioni. I dati sul Pil cinese e l’incontro previsto a breve in Austria dettano legge in quanto ad andamento. Scopriamone di più.

Entrando nello specifico, in attesa che avvenga l’incontro tra i produttori per verificare gli accordi sui tagli produttivi, i prezzi salgono di quasi il 3%. Il Wti guadagna il 2,7% raggiungendo i 53,5 dollari al barile, il Brent arriva a toccare un incremento del 2,8% fermandosi sui 55,67 dollari al barile.  Questo nonostante una seduta volatile nei giorni scorsi causati dall’incremento di 2,34 milioni di barili delle scorte di greggio statunitensi registrata nella scorsa settimana.

Questa corsa del petrolio al rialzo ovviamente sostiene quelli che sono i titoli azionari dell’industria petrolifera sui listini europei. Ecco quindi che in Italia Eni e Tenaris salgono dello 0,77% e dello 0,8%, la Total guadagna l’1% a Parigi e la Royal Dutch Shell registra un + 0,85% a Londra.  A far salire i prezzi, secondo gli esperti, sono tutti i segnali in arrivo dai paesi Opec e dai grandi esportatori in merito all’inizio dell’implementazione degli accordi di novembre sulla limitazione dei livelli produttivi. Non solo, sempre in attesa di Vienna ed alla luce del Pil cinese cresciuto del 6,8% vi è anche la debolezza del dollaro a dare il suo contributo.

L’andamento del greggio subirà sicuramente nuove influenze una volta divenute pubbliche le decisioni relative alle decisioni prese nei prossimi appuntamenti previsti e con la settimana in entrata per ciò che concerne il rapporto tra valute.