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Italia fuori pericolo?

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 L’Italia è fuori pericolo. Una affermazione sentita e risentita da diverse fonti, nelle ultime settimane, evidentemente euforiche per la ripida discesa dello spread. Ma quanto a dichiarare tale frase è uno degli economisti più noti e in vista del mondo, forse val la pena di riflettere con maggiore attenzione sulle reali condizioni del nostro Paese, e sul concreto “scampato pericolo” corso da Roma durante la gestione dell’esecutivo Monti.Intervistato dal quotidiano La Repubblica, l’economia Nouriel Roubini si dichiara “non stupito” della “discesa dello spread, ricolloca i rapporti fra i Paesi in un più realistico equilibrio. Ma l’Italia potrà fare ancora meglio. Certo, tutto dipende a questo punto dall’esito delle elezioni” (vedi anche Ue promuove governo Monti).

L’economista guru della New York University si lancia poi in un endorsement piuttosto chiaro: “Se posso fare insieme un auspicio e una previsione, ci vorrebbe una convincente vittoria del centrosinistra e poi un‘alleanza con Monti. La stabilità conseguita darebbe fiducia ai mercati e permetterebbe di continuare il cammino verso il risanamento”.

Per quanto invece riguarda il miglioramento del clima complessivo, l’economista risponde come l’Italia dovrebbe ringraziare soprattutto Mario Draghi. “O meglio, dovete ringraziare questo comune sentire delle banche centrali di tutto il mondo, a partire dalla Fed. Sull’impronta di Bernanke, le banche centrali giapponese, inglese, svizzera e ora anche europea, hanno tutte imbracciato la filosofia del quantitative easing. La decisione di Francoforte di intervenire senza limitazioni sui titoli degli Stati in difficoltà è una variante di quest’approccio. Ed è stata decisiva. Però c’è anche da dire che l’Italia, così come gli altri Paesi in difficoltà, ha fatto buona parte di quanto doveva” – ha affermato Roubini (vedi anche Piazza Affari andamento 2012).

Per quanto infine attiene alla c.d. “linea del rigore” e alle tensioni cui sta conducendo, Roubini ricorda che “così come ha esagerato la Germania ad imporre una linea di eccessivo rigore, e ora se ne sta rendendo conto, ha altrettanto calcato troppo la mano il governo italiano. Con la conseguenza di provocare eccessive sofferenze nella popolazione. In questa campagna elettorale si sta cercando proprio questo, da parte delle forze più responsabili: come garantire la prosecuzione del “montismo” con un tocco di umanità in più”.