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Il manifatturiero britannico penalizza la sterlina

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 Dopo aver guadagnato su euro e dollaro, la sterlina è stata protagonista ieri del peggior ribasso delle ultime due settimane nei confronti della moneta unica europea: in pratica, la pubblicazione dei dati relativi al manifatturiero britannico ha avuto effetti negativi sul cambio in questione, con un calo del relativo indice nel corso del mese di settembre. Di conseguenza, la sterlina, il cui apprezzamento continuava da molto tempo, si è indebolita rispetto a quattordici delle sedici controparti con cui è stata messa a confronto. Tra l’altro, si possono scovare delle responsabilità anche nel crollo dei prestiti immobiliari annunciato dalla Banca d’Inghilterra, il declino maggiore da quasi tre anni.

Nel frattempo, anche i bond governativi di Sua Maestà sono risultati in calo, dato che l’agenzia di rating Fitch ha preannunciato alti livelli per il debito del Regno Unito. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che la sterlina ha perso 0,5 punti percentuali nel raffronto con l’euro, giungendo in questo modo a quota 79,93 pence presso il London Stock Exchange. Per quel che concerne, invece, il cambio con il dollaro, si è registrato un ribasso di 0,1 punti percentuali.

C’è comunque ottimismo nei riguardi di questa divisa, con una previsione incoraggiante relativa ai prossimi tre mesi che parla chiaramente di un apprezzamento fino a 1,65 dollari. Gli stress test condotti sulle banche spagnole hanno mostrato come il deficit di questi istituti di credito sia inferiore rispetto a quanto stimato qualche mese fa, dunque l’euro ha avuto la meglio nel corso della giornata di ieri. I guadagni della sterlina nel corso del 2012 sono ora fermi all’1,6%, una performance di tutto rispetto e nettamente superiore a quella dell’euro (-3,1%) e del dollaro (-2,7% per la precisione). Il governo di Londra dovrà però impegnarsi ancora molto nel ridurre il proprio deficit di bilancio e nell’approntare un piano fiscale e di ripresa economica davvero efficace.