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Il momento difficile del rial iraniano

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 Non si parla praticamente mai dell’economia iraniana, eppure è proprio la valuta del paese asiatico, il rial, che sta facendo parlare di sé per i suoi storici ribassi: l’ultimo calo è quello della giornata di ieri, con la peggiore performance di sempre nei confronti del dollaro americano. Nel dettaglio, il rial ha perso circa cinque punti percentuali, giungendo in questa maniera a quota 28.400, un valore decisamente più alto rispetto a quello di mercoledì e giovedì scorso (intorno ai 26mila rial). Non c’è una ragione chiara per un andamento di questo tipo, tenendo però conto che la divisa in questione viene scambiata all’interno del mercato informale.

Volendo essere ancora più precisi, i precedenti deprezzamenti erano motivati con le sanzioni inflitte dall’Onu o l’isolamento diplomatico dell’Iran a causa del suo controverso programma nucleare. In pratica, gli ultimi due anni del paese sono stati proprio caratterizzati da queste sanzioni. I cittadini iraniani si affidano ai cambi valutari per tentare di convertire i loro risparmi in dollari e di conseguenza si deprime ulteriormente il valore del rial. Un altro ribasso sostanzioso è stato quello dello scorso anno: nel giugno del 2011, infatti, questa moneta veniva scambiata a quota 12mila, ora però si è giunti fino al doppio del livello appena menzionato.

Nel corso di questa settimana, poi, il governo di Teheran ha stabilito un nuovo sistema valutario, in modo da rendere più stabile il rial, ma per il momento i risultati non sono tangibili. In particolare, questo stesso sistema consente agli importatori di beni prioritari (in primis la carne e i cereali) di acquistare dollari al tasso ufficiale di 12.260 rial. Gli importatori di altri beni di base, invece, hanno l’opportunità di acquistare la moneta verde a un tasso non ufficiale, il 2% in meno del valore di mercato aperto. Forse c’è bisogno di più tempo per un funzionamento migliore, intanto la valuta sta crollando.