Home Mercati Emergenti Le monete alternative del Brasile

Le monete alternative del Brasile

0

 Molti negozianti brasiliani di Vitoria, capitale dello stato dell’Espirito Santo, hanno escogitato un metodo particolare di vendita che ha a che fare con l’ambito valutario: oltre al normale real brasiliano, infatti, essi sono soliti accettare anche il bem, vale a dire una moneta alternativa che viene emessa da una banca di sviluppo comunitario locale, appunto il Banco Bem. L’istituto di credito in questione è stato fondato nel 2005 da un’associazione che ha deciso di prestare i propri profitti a un gruppo di fornitori, in modo da avviare la loro impresa.

Ci sono almeno un centinaio di simili banche attive nella microfinanza nel paese sudamericano, con un coinvolgimento altrettanto ampio di divise locali. L’obiettivo è proprio quello di promuovere i principi dell’economia basata sulla solidarietà, maggiormente sostenibile per quel che riguarda il modello predominate di capitalismo. In pratica, i clienti coinvolti pagano con le loro banconote colorate, chiamate, ad esempio palme, castagne o anche baci. Come è normale che sia, queste iniziative hanno un grande successo nei quartieri più poveri della nazione, le cosiddette favelas. I commercianti si fidano maggiormente di tali banche piuttosto che delle iniziative economiche del governo, né quelle di Lula né quelle dell’attuale presidente, Dilma Rousseff, hanno davvero convinto. In seguito al prestito, dunque, il primo passo consiste nel costruire un negozio e poi di ampliarlo nelle dimensioni.

Banco Bem sta ora incoraggiando i piccoli venditori al dettaglio a negoziare a prezzi migliori rispetto, in particolare, ai grani supermercati o altri esercizi. Un altro intento, davvero interessante, dell’istituto in questione è quello di trasformare le aree a rischio criminalità in spazi sociali più attraenti, come parchi e teatri ad aria aperta. Il gruppo si prodiga infine nel fornire prestiti alle famiglie per migliorare le loro abitazioni e consentire l’acquisto di beni e servizi nei negozi, un incentivo di cui c’è grande bisogno per supportare l’economia regionale.