Home Economia Il Senato dell’Arizona approva la legge su oro e argento come valute

Il Senato dell’Arizona approva la legge su oro e argento come valute

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 Il Senato dell’Arizona ha approvato in maniera definitiva una misura che renderà sia l’oro che l’argento valute legali all’interno dello stato federale, una chiara risposta a coloro che hanno reclamato la mancanza di fiducia nei confronti del sistema monetario internazionale (vedi anche L’Arizona vuole coniare le proprie monete in oro e argento). Il voto in questione è stato caratterizzato da diciotto pareri favorevoli e dieci contrari, il seguito necessario della votazione che si è tenuta presso la Camera statale nel corso del mese di aprile.

La legislazione di cui si sta parlando finirà ora nelle mani del governatore repubblicano Jan Brewer, il quale non ha comunque indicato se intende firmare il testo oppure porre il veto. Nel caso di una approvazione anche da parte del governatorato in questione, i due metalli in questione verranno sfruttati come divise alternative a partire dalla seconda metà del 2014, accompagnando idealmente il dollaro nei vari pagamenti. La trasformazione in legge non è comunque una novità assoluta. In effetti, l’Arizona diventerebbe il secondo stato federale americano in assoluto a stabilire tutto questo, dato che lo Utah ha approvato una legislazione identica nel corso del 2011.

C’è anche da aggiungere che un’altra dozzina di stati ha considerato la stessa scelta negli ultimi anni, come è stato messo in luce chiaramente dalla National Conference of State. L’utilizzo di oro e argento come monete dovrebbe essere strettamente volontario, con le aziende coinvolte lasciate libere di accettare i metalli in questione come pagamento per beni e servizi. Secondo quanto spiegato da Chester Crandell, senatore repubblicano dell’Arizona, si tratta soltanto del primo passo nella direzione di un vero e proprio statuto, nonostante ci sia qualche dissenso, soprattutto da parte democratica, per quel che concerne i problemi che si potrebbero venire a creare. Infine, i detrattori della legge puntano il dito contro il recente declino dell’oro, ormai crollato fino a 1.321,35 dollari l’oncia, il prezzo più basso degli ultimi due anni.