Home Analisi Tecnica Sterlina inglese, ribasso causato dal calo degli ordinativi

Sterlina inglese, ribasso causato dal calo degli ordinativi

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 La CBI (Confederation of British Industry, una sorta di Confindustria britannica) ha dichiarato che gli ordinativi industriali del Regno Unito sarebbero calati oltre le stime, sulla scia di un ottimismo dei produttori sempre più deprezzato rispetto al passato, giunto oramai sui livelli più bassi degli ultimi due anni: un elemento che negli scorsi giorni ha condizionato l’andamento della valuta inglese contro il dollaro, con un prezzo in flessione dai massimi degli ultimi due mesi.

L’indice che misura l’andamento degli ordinativi, sempre stando alle rilevazioni condotte dalla CBI, sarebbe infatti calato da quota 1 del mese di giugno a – 10 del mese di luglio, contro una media delle attese dei principali osservatori economici internazionali che stimava una flessione a meno tre. Contemporaneamente, come avevamo introdotto nella nostra rubrica “Forex Insider” di lunedì, sono stati pubblicati i nuovi dati relativi alla domanda immobiliare, calata anche a giugno per il terzo mese consecutivo.

Determinanti certamente negative, quelle di cui sopra, che hanno condizionato il trend rialzista della sterlina inglese contro il dollaro statunitense, invertendo la rotta in un’ottica calante. In aggiunta, i dati di cui sopra, uniti ad altri elementi in corso di diffusione oltre manica, ribadiscono come probabilmente nel corso dei prossimi mesi non verranno ritoccati al rialzo i tassi di interesse di riferimento della Bank of England.

Le attese sulla sterlina inglese per il trimestre a venire non sono ora così nettamente ottimistiche, e c’è chi ritiene che i momenti di difficoltà della valuta britannica in questa stagione estiva siano sola all’inizio. Mentre sarà certamente migliore la tenuta contro l’euro, occorrerà valutare cosa accadrà in suolo americano, alle prese con un livello del debito allarmante, per decifrare il futuro trend della moneta.

Vi ricordiamo infine che tutti i pareri che compaiono su queste pagine sono opinioni dei singoli autori, e non possono essere ritenuti degli inviti o delle sollecitazioni o delle consulenze ad investire sui mercati valutari secondo gli orientamenti evidenziati.