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Crisi Italia 2013

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 Il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, è recentemente intervenuto al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria al fine di illustrare la propria posizione sulll’economia e sull’industria italiana. In merito alla crisi, Saccomanni ha predetto che il Paese può velocizzare l’uscita dalle difficoltà nel corso del 2013, a patto che riesca a stabilizzare le aspettative del mercato e il differenziale con i tassi tedeschi a 300 punti base. Vediamo allora quali sono le principali considerazioni del numero 2 di Bankitalia.

“Se lo spread si stabilizza a livello di 300 punti base questo può rafforzare il trend dell’economia nel corso dell’anno prossimo” – ha dichiarato Saccomanni, per poi ricordare come la quota di “200 punti è più che sufficiente”, nella valutazioni della Banca d’Italia, “a coprire il rischio di credito in Italia”. Saccomanni ha poi sottolineato come occorra mantenere fermo il termine del primo gennaio 2013 per l’avvio del supervisore unico europeo sul sistema creditizio dell’area dell’euro. “La vigilanza unica europea deve essere fatta dal primo gennaio 2013. Naturalmente ci sarà un processo graduale di passaggio dalla periferia al centro ma se non iniziamo…” non arriveremo mai al traguardo – ha detto Saccomanni.

Ancora, Saccomanni ha riposto l’attenzione sulla missione del Fondo Monetario Internazionale, che sta per giungere nel nostro Paese per analizzare la stabilità del sistema finanziario italiano, in grado di guardare anche alle sofferenze raggiunte dagli istituti di credito italiani. In proposito, il vice di Ignazio Visco ha affermato come il livello delle sofferenze, pur in crescita, “è più basso di quanto registrato in altre crisi che pure avevano avuto un impatto sull’economia meno forte di quello attuale”.

Vedremo, anche nel corso delle prossime settimane, quali saranno le principali dichiarazioni sullo stato di salute dell’economia italiana, che si avvicina a grandi passi a un 2013 che si preannuncia comunque non certo privo di difficoltà e di imprevisti per i conti pubblici.