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Petrolio più caro nel mercato USA

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 Il prezzo del petrolio continua a crescere all’interno del mercato statunitense. La spinta propulsiva all’impennata del greggio, oramai in lizza per chiudere il quarto giorno consecutivo in rialzo, è dovuta all’andamento delle buste paghe e del mercato occupazionale negli Stati Uniti, con il numero degli assunti che è cresciuto in maniera inferiore alle attese durante il mese di agosto, alimentando le indiscrezioni che vorrebbero la Federal Reserve in procinto di licenziare nuove misure di stimolo per la crescita economica.

Dopo che il Dipartimento del Lavoro di Washington ha rivelato che le buste paghe sono aumentate di 96 mila unità nel corso dell’ultimo mese, contro le 130 mila unità attese dagli economisti, il prezzo del greggio è salito di poco meno di un punto percentuale (qui il nostro focus Petrolio: scenari e previsione prezzi). A questo punto l’attenzione sembra esser integralmente spostata a dopodomani, quando il Federal Open Market Committee discuterà i nuovi indirizzi di politica monetaria.

I dati negativi sul fronte occupazionale – sostengono quasi all’unanimità gli analisti statunitensi – renderà molto più facile un atteggiamento interventista da parte del FOMC, che probabilmente farà di tutto per intervenire con misure di stimolo molto incisive nel corso della prossima settimana. E’ probabile che prima dell’annuncio di martedì (o forse mercoledì), titoli finanziarie e materie prime possano subire oscillazioni anche rilevanti.

Insomma, anche a causa della bassa crescita occupazionale, una nuova politica di quantitative easing da parte della Fed potrebbe avere vita molto più semplice. A preannunciarla è d’altronde stato lo stesso presidente della Fed, Ben Bernanke, quando – appena il 31 agosto – aveva affermato che non si sarebbe tirato indietro dinanzi alla possibilità di avviare una nuova azione di stimolo più incisiva di quella passata. Simile atteggiamento da parte della Banca Centrale Europea, che ha di fatti ammesso che è disponibile a avviare piani di acquisti illimitati di titoli di Stato, qualora i Paesi membri ne facciano richiesta.

Vedi anche domanda petrolio in calo secondo AIE.