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Bce, Liikanen: “Nessun limite al taglio tassi”. Dall’Eurotower timori per una futura bolla dei prezzi

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 Erkki Liikanen, membro del consiglio Bce e presidente della Banca di Finlandia, è tornato sull’argomento tassi d’interesse. In un’intervista pubblicata ieri da un giornale di Helsinky e ripresa oggi da Bloomberg, Liikanen cerca di mettere la parola fine alla polemica con Weber, presidente della Bundesbank, sull’infallibilità della soglia dell’1%. “E’ importante – dice Liikanen – far sapere che non è nella nostra politica fissare tassi ancora più bassi, ma non abbiamo deciso che il nuovo livello (1%) debba essere il più basso a prescindere dalle circostanze che ci riserverà il futuro.” Liikanen segue quanto già affermato da Trichet subito dopo la riunione del 7 maggio –  in cui si è decisa la manovra – e pone in posizione minoritaria Weber, sostenitore del fondo all’uno percento.
Per Liikanen il 2009 sarà un anno “difficile”, e “se è vero che  il punto di svolta arriverà quest’anno negli Stati Uniti e l’anno prossimo in Europa – dice Liikanen – lo sapremo solo quando avremo prove più concrete”. Le ultime previsioni Fmi vedono una contrazione del 4,2% per l’economia dell’Eurozona, più di Usa  (2,8%) e Uk (4,1%). Secondo la Bce, fa sapere Liikanen, si corre il rischio che tassi bassi e surplus di liquidità creino i presupposti per una futura bolla dei prezzi, per questo “non è ancora tempo di agire, ma lo faremo – spiega Liikanen – quando cambieranno le prospettive sul medio e lungo termine”. Per il 4 giugno è attesa la riunione Bce sulle misure non convenzionali.

Oggi discorso Bini Smaghi (Bce) – ore 10:00.

1 commento

  1. Bce, Bini Smaghi: “Anche politiche economiche sono fattore di crisi”. Dopo le parole di Liikanen prese di beneficio su euro - FareForex

    […] Le parole di ieri pronunciate da Errki Liikanen hanno dato una scossa al mercato e hanno favorito il biglietto verde contro l’euro. Secondo gli operatori le parole del membro finlandese della Bce “si sono tradotte in prese di beneficio sulla valuta europea” (Reuters) tornata nella notte a sfiorare quota 1,40. Lorenzo Bini Smaghi, intervenuto ieri alla Luiss di Roma, ha parlato in maniera approfondita di crisi economica senza risparmiare critiche alle banche centrali: “Non c’e’ dubbio che le politiche economiche degli anni passati abbiano avuto un ruolo nel determinare le condizioni che ci hanno portato a questa crisi”. Le conferme sono evidenti. E’ ormai preso come dato di fatto che la politica ribassissta di Alan Greenspan (foto) alla guida della Fed tra il 2002 e il 2004 abbia “alimentato gli incentivi per le istituzioni finanziarie, le famiglie e le imprese a indebitarsi e a prendere posizioni speculativi ad alto rischio”, ha spiegato Bini Smaghi. In questa crisi l’importante, sottolinea il membro italiano Bce, “se si vuole evitare il ripetersi di squilibri internazionali e’ necessario che Paesi come la Cina si dotino di una propria politica monetaria e lascino fluttuare il tasso di cambio della loro moneta in funzione dei rapporti di competitività, evitando di accumulare riserve internazionali in modo sistematico”. Secondo Bini Smaghi le banche centrali dovrebbero smettere di assecondare i comportamenti pro-ciclici degli operatori” e “prendere in maggiore considerazione l’andamento dei mercati finanziari, domestici e globali, per prevedere eventuali squilibri e i loro effetti sulla stabilita’ monetaria e finanziaria”. […]

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