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Fed, rischio di aumento del prezzo dell’oro?

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La politica monetaria della Fed potrebbe portare a un aumento del prezzo dell’oro? La risposta è positiva, secondo l’agenzia Jupiter che ha recentemente spiegato attraverso il suo capo della strategia gold&silver Ned Naylor-Leyland le conseguenze di un eventuale passo falso.

Politica monetaria Fed da tenere d’occhio

Nell’attuale stato di divergenza tra il prezzo dell’oro e quelli che sono i reali tassi di interesse, un errore della Fed nell’ambito della politica monetaria potrebbe portare a una ripresa verso l’alto di questa commodity. Parlando della materia prima che rappresenta attualmente il potenziale bene rifugio più importante sul mercato, lo specialista ha sottolineato la strana situazione per la quale nonostante l’inflazione, l’oro non ha mai avuto uno slancio positivo.

Tecnicamente parlando “il prezzo dell’oro in dollari sta ancora cercando una direzione in un range ristretto” ha spiegato Ned Naylor-Leyland e per questo motivo è necessario per gli investitori aspettarsi una importante volatilità per il futuro, comprensiva di tendenza al rialzo ma “una volta che questo movimento laterale discontinuo terminerà“.

Ed è qui che entra in gioco la Fed: secondo l’esperto a catalizzare un cambiamento nella direzione del prezzo dell’oro sarà con molta probabilità una politica troppo restrittiva da parte della Federal Reserve, da considerare come errore in questo momento, soprattutto perché l’inflazione viene prezzata come se stesse per smettere di esistere quando in realtà non è più un valore legato solo a una piccola gamma di prodotti. Sottolinea Ned Naylor-Leyland:

Se il mercato si svegliasse con l’inflazione incorporata e questo si ripercuotesse sui tassi d’interesse reali, sarebbe un beneficio puro per gli investitori in oro, ma per ora non è lo scenario principale“.

Una situazione alla quale fare attenzione

In base all’opinione del rappresentante di Jupiter quella attuale è una situazione che non potrà durare ancora a lungo a meno che la Fed non decida di velocizzare ancora di più il tapering. Bisogna tenere da conto, secondo l’uomo, che sia il tapering veloce che diversi rialzi dei tassi d’interesse sono già prezzati e questo potrebbe portare alla discussione relativa alla possibilità che un “sell-off nell’azionario e negli asset di rischio spinto da questo errore di politica monetaria” possa essere causa di un calo del prezzo dell’oro nel momento in cui dovesse verificarsi.

La situazione deve comunque essere verificata una volta avuti tutti i dati. Quel che l’esperto sembra sottolineare è come questi ultimi mesi abbiano rappresentato un ultimo tentativo di guidance aggressiva da parte della Fed prima di prendere qualsiasi decisione che, per il bene dei mercati, non dovrebbe essere caratterizzata da un inasprimento della politica monetaria.