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BCE interrompe programma acquisto bond

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 La BCE mette in sordina il suo programma di riacquisto di bond e adotta una modalità “attendista” prima della seconda assegnazione speciale di liquidità alle banche (prestiti eccezionali a più di tre anni). Il nuovo rifinanziamento a lungo termine (LTRO) della Banca centrale europea è previsto per il 29 febbraio.

La prima misura di questo tipo, condotta dalla BCE nel dicembre dello scorso anno, aveva contribuito ad alleviare le tensioni sui mercati finanziari, riducendo i timori di un default del settore bancario, promuovendo un rimbalzo dell’euro nei confronti del dollaro e dello yen, e scongiurando il rischio di un credit crunch.

La BCE ha annunciato che durante la settimana conclusasi il 17 febbraio non ha acquistato obbligazioni, sospendendo di fatto il suo programma di riacquisto di titoli per la prima volta dalla sua riattivazione, avvenuta ai primi di agosto. La BCE aveva già acquistato 219.5 miliardi di euro di titoli di Stato (di Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda) proprio in virtù del Securities Market Programme. Si ricordi che l’Istituto di Frncoforte può comprare obbligazioni pubbliche o private nell’ambito di tale programma, ma solo sui mercati secondari e non direttamente presso gli Stati, in quanto ciò è interdetto dal trattati dell’Unione europea.

La Banca centrale europea conferma, ancora una volta, che questo strumento non è stato progettato per essere risolutivo e dunque decisivo per arginare la crisi debito nella zona euro. Il volume complessivo del programma, iniziato nel mese di maggio 2010 per contenere l’impennata dei tassi di prestito della Grecia ed esteso da agosto, dopo una parentesi di sospensione, per evitare il contagio del panico sui mercati obbligazionari italiani e spagnoli, è fermo a 219, 5 miliardi di euro.

Gli interventi della BCE sul mercato secondario del debito pubblico si sono notevolmente ridotti dall’apice della crisi, toccata proprio la scorsa estate, quando furono acquistati sino a 22 miliardi di euro di titoli in una settimana.

La BCE  ha inoltre condotto ieri, Martedì 21 febbraio, un’operazione a sette giorni cui hanno partecipato 91 banche, per un’offerta complessiva di fondi pari a 372,243 miliardi, finalizzata ad assorbire l’eccesso di liquidità generata dalle recenti acquisizioni da parte dell’Eurotwer. La BCE ha drenato dunque tutti i 219,5 miliardi di euro previsti nell’operazione settimanale di sterilizzazione di tale liquidità in eccesso.

Il tasso medio della transazione è stato uguale allo 0,27% della scorsa settimana, mentre quello marginale si è attestato allo 0,27%, rispetto al precedente 0,28%. Il tasso massimo è fissato dalla BCE all’1%.

Alcuni esperti ritengono che le banche stanno rischiando una preoccupante dipendenza dalla BCE e, soprattutto, dal rifinanziamento da questa proposto a condizioni agevolate. Del resto, tutte le altre alternative, restano particolarmente costose e proibitive, soprattutto in tempi di crisi e di sfiducia.

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