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Yen giapponese, la Boj interviene e indebolisce la valuta

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 Momento di debolezza per lo yen giapponese, che si deprezza con un ritmo record da marzo ad oggi nei confronti del dollaro statunitense. La motivazione alla base di questa conseguenza è il comportamento della Banca del Giappone, che è intervenuta vendendo grandi quantitativi di moneta nel mercato valutario, al fine di fare la propria parte nel tentativo di rilanciare la ripresa economica nazionale.

Il comportamento della Boj ha prodotto un deprezzamento della valuta locale di circa 3 punti percentuali nel confronto con il dollaro americano, per il più grave declino su base giornaliera mai riscontrato dalla data del 18 marzo 2011 (quando lo yen perse quasi 4 punti percentuali), con un atteggiamento che non è troppo dissimile da quello adottato dalla Banca Centrale Svizzera per gli stessi scopi.

Stando agli analisti, il comportamento della Banca del Giappone potrebbe continuare anche nei prossimi giorni, fino a portare lo yen sotto quota 80 e, probabilmente, fino a portare il cambio con il dollaro a quota 77 o 78.

Al momento, la Banca del Giappone è intervenuta per la terza volta dal settembre 2010 in operazioni di vendita massiva dello yen. Nel mese di marzo, in coordinamento con i G7, aveva ceduto quasi 693 miliardi di yen, come mossa per evitare azioni speculative successive al terremoto e allo tsunami dell’11 marzo. Nel settembre 2010, il Giappone vendette invece in maniera unilaterale circa 2,12 trilioni di yen.

Non sono escluse nuovi comportamenti in tal senso, con conseguente possibilità di ulteriori deprezzamenti della valuta giapponese nel breve termine. Gli investitori che vorrebbero aprire posizioni in tal senso sono avvertiti!

Vi ricordiamo infine che tutti i pareri che compaiono su queste pagine sono opinioni dei singoli autori, e non possono essere ritenuti degli inviti o delle sollecitazioni o delle consulenze ad investire sui mercati valutari secondo gli orientamenti evidenziati.

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