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Jerome Powell, tagli nel 2024 senza fretta

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Jerome Powell ha confermato che il 2024 vedrà iniziare il taglio dei tassi di interesse. Ma non ha specificato quando, sostenendo essenzialmente che non c’è nessuna fretta.

Le dichiarazioni di Jerome Powell

Il capo della Fed non ha dichiarato in occasione del suo discorso davanti alle commissioni economia del Congresso qualcosa di stupefacente. Ma allo stesso tempo non ha deluso se pensiamo che Wall Street ha comunque reagito bene.

Non era dare per scontato, dato che effettivamente non ha detto niente di nuovo. Jerome Powell ha infatti confermato che non c’è nessuna fretta nell’agire sul costo del denaro perché mancano ancora progressi sicuri nei confronti dell’inflazione. Un po’ come accade anche in Europa, il dato core non va bene quanto dovrebbe.

E modificare una politica monetaria restrittiva come quella attuale, unico mezzo per combattere l’inflazione, rischierebbe di mandare in fumo tutti gli sforzi fatti finora. Jerome Powell è perfettamente cosciente della difficoltà nella quale vertono i cittadini e le imprese, ma allo stesso tempo sa benissimo che questa è l’unica strada da percorrere per portare l’inflazione al punto giusto ed evitare la recessione.

Non è arrivato ovviamente un diniego, ma semplicemente una richiesta di attesa. Jerome Powell ha sottolineato come la politica sui tassi della Fed sia al suo picco per questo ciclo. I tassi di interesse verranno tagliati a un certo punto quest’anno, se l’economia seguirà il percorso previsto.

Il problema, spiega, rimane comunque l’incertezza sulle prospettive economiche. Attualmente potrebbero esservi anche nuove tensioni sul settore bancario, come mostrato dalle criticità vissute da New York Community Bancorp che ha perso a Wall Street dall’inizio del 2024 circa il 70%. La banca avrebbe avviato delle trattative con potenziali investitori esterni per aumentare la sua liquidità e rassicurare azionisti e mercato.

Non ci sono basi per temere recessione al momento

Nonostante ciò Jerome Powell sottolinea che al momento non esistono motivazioni per temere il presentarsi di recessione. Nonostante l’emergenza migranti sia uno dei temi caldi della campagna elettorale per la Presidenza, senza sbilanciarsi Jerome Powell sottolinea che la buona economia del 2022 e del 2023 potrebbe dipendere anche da loro.

Tornando ai tassi di interesse, tagliarli troppo velocemente o troppo presto potrebbe portare a un’ulteriore stretta in futuro per raggiungere l’obiettivo del 2%. Qualcosa che indebolirebbe sia l’attività economica che l’occupazione.

Ragione per la quale, come fatto finora, la Fed monitorerà con attenzione ai dati per comprendere l’evoluzione dei rischi e dell’outlook e prendere di conseguenza le decisioni più giuste per l’economia per assicurare stabilità economica.

Qualcosa di fortemente voluto e necessario.