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Bilancia commerciale gennaio 2013 in miglioramento

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 Tornano i nostri consueti approfondimenti macroeconomici. È oggi la volta di un focus relativo all’andamento della bilancia commerciale italiana, che ha concluso il mese di gennaio con un risultato ancora negativo (- 1,6 miliardi di euro), pur in forte miglioramento rispetto allo stesso periodo di un anno fa, quando il deficit era pari a 4,6 miliardi di euro. A penalizzare l’export verso l’Ue è la crisi economica, evidentemente in grado di influenzare solo parzialmente l’export verso aree extra comunitarie.

In particolare, il dato in miglioramento può ben esser considerato quale sommatoria tra il surplus con i paesi Ue (+0,7 miliardi di euro) e di un deficit con i paesi extraeuropeo di 2,3 miliardi di euro e, soprattutto, può essere considerato fortemente influenzato dal comparto energetico, con il saldo negli scambi di prodotti non energetici ancora attivo per 3,8 miliardi.

“Rispetto al mese precedente” – commentava in proposito il quotidiano La Repubblica – “a gennaio 2013 si rileva un aumento per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più ampio per l’export (+1,4%) rispetto all’import (+0,4%). Quanto alle esportazioni, la dinamica è ben diversa tra le vendite verso i vicini europei e quelle oltre i confini del Vecchio continente. Nel primo caso, infatti, si è registrata una flessione dello 0,7% e nel secondo una crescita del 3,9%: la difficoltà economica dell’area della moneta unica è ancora ben presente. L’espansione complessiva è determinata dalla crescita di beni di consumo durevoli (+5,2%), di prodotti intermedi (+3,8%) e di beni strumentali (+3,2%)” (in proposito, vi consigliamo di consultare anche il nostro approfondimento “euro troppo forte secondo Brunetta“).

Su base annua si rileva un incremento dell’export dell’8,7 per cento, più accentuato per i mercati extra comunitari (+17,6%) che per quelli Ue (+2,6%). Molto positive le prestazioni nei confronti dei paesi Asean (+32,2%), del Belgio (+27,0%) e dei paesi OPEC (+26,1%). Per quanto attiene i singoli settori, molto rilevante sembra essere l’espansione delle vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+21,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+17,2%) e apparecchi elettrici (+16,2%).