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Produzione Italia ultima in tutta Europa

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 Il livello della produzione italiana pone il Belpaese ai margini del vecchio Continente. Pur essendo titolare della seconda forza produttiva manifatturiera d’Europa, infatti, i dati forniti dall’Istat in riferimento al mese di novembre e ai trend assunti dall’indice destagionalizzato della produzione industriale, parlano di una contrazione di un punto percentuale su base mensile e di 7,6 punti percentuali su base tendenziale. Complessivamente, nei primi undici mesi dello scorso anno la produzione ha perso il 6,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La prestazione è talmente negativa che, in Europa, non c’è nessuno che abbia fatto peggio di noi. Tant’è vero che – sottolineava il quotidiano economico Il Sole 24 Ore – “il calo dell’Eurozona a 17 è dello 0,3% su base mensile e del 3,7% rispetto al novembre 2011. In Germania l’attività industriale registra un +0,1% (-3% rispetto al novembre 2011) e in Francia un +0,5% (-3,2%). Dati non entusiasmanti, ma ben lontani da quelli dell’Italia che appesantiscono il risultato finale dell’Europa” (vedi anche Italia fuori pericolo?).

Il Centro Studi di Confindustria contribuisce tuttavia a riportare un lieve sorriso nelle labbra degli investitori, ricordando come le proprie stime per il mese di dicembre parlino di un lieve progresso (+0,4 per cento) dell’attività italiana, segnalando nel contempo che dal picco pre-cresi (aprile 2008) l’industria ha perso il 24,9 per cento di produzione.

“Secondo le stime di Confindustria, gli ordini in volume sono giudicati in arretramento: -0,4% in dicembre su novembre e -2,3% sui dodici mesi. Il mese precedente erano diminuiti dello 0,9% su ottobre e dell’1,9% annuo” – conclude poi Il Sole 24 Ore, guardando oltre: “Il primo trimestre del 2013 eredita da fine 2012 un trascinamento nullo ma nelle valutazioni degli imprenditori manifatturieri le prospettive di domanda sono ancora deboli. I giudizi sugli ordini sono di poco migliorati, restando su livelli molto bassi: per quelli interni il saldo è salito a -45 (da -46) e per quelli esteri a -33 (da -36),valori di poco superiori ai minimi raggiunti nei due mesi precedenti. Sono peggiorate le attese a tre mesi di produzione (-5 da -4) e ordini (-5 da -3). A contenere ulteriori cali di attività contribuirà però la necessità di ricostituire le scorte, il cui livello è giudicato in significativa riduzione(-2 da 0)” (vedi anche Disoccupazione Italia settore costruzioni).