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Gran Bretagna in recessione

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 La contrazione del PIL nel primo trimestre del 2012 della Gran Bretagna si attesta a quota 0.2%, che insieme al precedente periodo a -0.3% rappresenta una contrazione importante che fa’ parlare di recessione per il Paese. Le basse esportazioni ed il rallentamento generale dell’economia confermano il momento difficile sul mercato finanziario e reale.

Il dato sorprende, visto che gli analisti di Ing non si aspettavano un dato simile nel settore dei servizi (in progresso di un misero 0.1%) e secondo la teoria dopo due letture negative del PIL un Paese si trova formalmente in recessione.

Una lettura assoluta dei dati porta quindi a pensare che il Paese sia effettivamente già in recessione, quando invece un ragionamento sui numeri come quello fatto da Chris Williamson (capo economista di Markit) ribalta la situazione con una view più soggettiva; secondo l’analista il dato è in crescita (+0.1% rispetto al trimestre precedente) e questo è il segno che una ripresa è in corso. Questa ripresa potrebbe venire stroncata da una lettura sbagliata dei dati macro economici che non tengono conto della reale situazione e della direzione delle misure prese per combattere proprio la crisi.

La recessione quindi ancora una volta rischia di diventare vera (spaventando gli investitori) sulla lettura sbagliata del quadro complessivo, che per il momento vede un Paese in ripresa anche se molto lentamente.

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La reazione iniziale alla pubblicazione si riversa immediatamente sul mercato delle valute; la Sterlina perde terreno immediatamente rispetto all’Euro e rispetto al Dollaro USA, portandosi in una situazione di svantaggio e di debolezza di breve termine. Nelle settimane precedenti il Comitato per la politica monetaria aveva chiaramente indicato come i dati in uscita sarebbero stati cruciali per prendere decisioni, ed è proprio per questo che nei prossimi giorni si attendono novità sotto questo punto di vista.

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