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Sterlina in bilico con BoE divisa sugli stimoli monetari

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 Dai verbali dell’ultima riunione della Bank of England, è emerso che il Comitato di Politica Monetaria (MPC, Monetary Policy Committee) resta diviso sugli stimoli monetari all’economia, che restano ancora fermi a 385 miliardi di sterline all’anno. Dalla minute della BoE di ieri è risultato che 6 membri su 9 del MPC sono favorevoli al mantenimento dell’attuale piano di quantitative easing. Gli altri 3 membri, tra cui il governatore Mervyn King, sono invece favorevoli ad aumentare il piano di acquisto titoli a 400 miliardi di pound.

King sarà comunque sostituito a partire da luglio da Mark Carney, attualmente a capo della Royal Bank of Canada. Secondo il governatore attuale della BoE e gli altri due membri favorevoli all’incremento del piano di QE (ovvero Paul Fisher e David Miles), gli ulteriori stimoli andrebbero a sostenere l’output senza alcun tipo di ripercussione negativa sull’inflazione. Secondo gli analisti finanziari di Capital Economics, con l’insediamento di Carney alla guida della BoE ci sarà un cambio di marcia nella politica di QE.

STERLINA AI TOP DA 4 MESI IN AREA 1,57 DOLLARI

Il piano di acquisto titoli sarà incrementato di 25 miliardi di pound. I dubbi sulle strategie future della BoE restano e ciò va ad incidere anche sulle performance della sterlina, che negli ultimi tempi ha comunque messo a segno importanti rialzi soprattutto sul dollaro americano. Non ci sono problemi, invece, sul fronte dei tassi di interesse, che sono stati lasciati invariati allo 0,5% sui minimi storici con voto all’unanimità. Per quanto riguarda l’inflazione, le aspettative sono per una crescita del 3% su base annua, oltre il target del 2% della BoE.

La crescita economica dovrebbe essere più sostenuta nel secondo semestre dell’anno, come suggerito già dal miglioramento di una serie di indicatori economici pubblicati di recente. Sul forex la sterlina ha sentito l’importante resistenza di 1,5750 dollari e da questo livello ha iniziato a perdere terreno, mostrando un andamento maggiormente orientato al ribasso. Il pound è in difficoltà anche sull’euro, mentre è meglio impostato nei confronti dello yen tra 149,50 e 150.