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Valutazione taglio tasso interessi Cina

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 La Cina ha ridotto i propri tassi di interesse di riferimento sulle operazioni di rifinanziamento principale per la prima volta dal 2008. Un’azione che sembra essere la naturale conseguenza della necessità di contrastare con maggiore forza il rallentamento dell’economia internazionale, e l’incremento della crisi del debito Europeo.

Ne è conseguito che il tasso di interesse sui prestiti a un anno è calato di un quarto di punto percentuale a quota 6,31 per cento. Il tasso di interesse sui depositi a un anno è calato della stessa proporzione, conducendosi a quota 3,25 punti percentuali. Una decisione ufficializzata dalla Banca Popolare cinese, che alcuni analisti commentano sottolineando la straordinaria importanza simbolica e sostanziale.

“E’ l’inizio di un ciclo di taglio dei tassi di interesse. Vi sarà almeno un’altra riduzione dei tassi entro la fine dell’anno” – ha affermato Shen Jianguang, un economista della Mizuho Securities di Hong Kong che ha lavorato alla Banca Centrale Europea.

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La Banca centrale cinese ha in merito aggiunto come gli istituti di credito possano ora offrire dei prestiti a tassi più convenienti, con una dichiarazione che molti analisti, spingendosi (molto) più avanti, hanno inteso come un primo passo concreto verso la liberalizzazione dei tassi di interesse.

L’ultima volta che la banca centrale aveva ridotto i propri tassi di interesse di riferimento era stata alla fine del 2008, quando il governo varò anche un piano di stimolo da 4 trilioni di yuan (all’epoca, poco meno di 600 miliardi di dollari). Non è escluso che anche in questa occasione il governo cinese possa dar seguito a nuove straordinarie transazioni: per far ciò, tuttavia, è probabile che le autorità di Pechino possano attendere l’esito delle elezioni greche del 17 giugno, e un ulteriore sviluppo della crisi europea.