La Banca centrale europea mette un piede fuori dalla crisi. La ripresa c’è. E’ tempo di ridurre le misure di stimolo, ma con cautela. A marzo la Bce darà lo “stop” alle operazioni di rifinanziamento a 6 mesi, mentre quelle a 3 torneranno al consueto regime mensile. Ma la novità più forte del Consiglio di ieri è stata la decisione di lanciare per l’ultima volta l’asta a 12 mesi con cui finora la Bce ha finanziato il sistema bancario. I tassi di riferimento, però, restano bloccati all’1%, segno che la luce verde per la ripresa non è ancora scattata: restano “appropriati” e la liquidità è rimarrà “molto abbondante per molti mesi a venire”, ha detto Trichet . Una vera manovra, dicono da Francoforte, si vedrà solo alla metà del 2010. Poi la preoccupazione per la disoccupazione, prevista dal Fmi in crescita di altri 2 punti, e per il buco di bilancio degli Stati. Immancabile il monito di Trichet: “alcuni Paesi dell’area dell’euro dovranno iniziare il risanamento dei conti pubblici nel 2010 – ha affermato Trichet -. Tutti quanti lo dovranno fare non oltre il 2011”.
