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Come investire nel petrolio

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 Come noto, il settore energetico è uno dei comparti finanziari sui quali gli investitori hanno potuto ottenere le maggiori soddisfazioni nei tempi più recenti. Considerando che il prezzo di molte materie prime potrebbe salire alle stesse nel corso dei prossimi mesi, cerchiamo di comprendere come investire nel petrolio, e in che modo poter cercare di individuare margini di guadagno all’interno di questo segmento dei mercati finanziari.

Innanzitutto, è bene considerare come l’investimento nel settore petrolifero possa rispondere adeguatamente alle esigenze di coloro che ambiscono a una redditività nel medio lungo termine, a fronte del rischio di subire elevate oscillazioni dei valori di riferimento all’interno di questo esteso arco temporale di impiego.

Fondamentalmente, infatti, l’investimento nel petrolio è effettuato attraverso modalità proprie di investitori che detengono un orizzonte temporale di impiego non certo contenuto, e propensione al rischio non sicuramente compressa verso il basso.

Per investire nel petrolio si può infatti effettuare una sottoscrizione di fondi comuni di investimento settoriali (azionari o obbligazionari), o ancora acquistare direttamente, con un maggior rischio specifico a causa della nulla diversificazione del singolo investimento, le azioni di qualche colosso energetico, come l’italiana Eni, o la Saras, o altri operatori internazionali.

Per cercare una migliore diversificazione e, pertanto, una mediazione del rischio, è invece possibile puntare a un fondo o a un Etf che investa su un cluster ampio di materie prime, che oltre al petrolio comprenda, magari, anche il gas. Proprio in proposito di Etf, segnaliamo come in Borsa italiana sia sottoscrivibile una discreta gamma di strumenti finanziari appartenenti a questa categoria, e riferibili al comparto petrolifero & gas, come ad esempio il Lyxor Etf Dj Stoxx600 Oil&Gas, con codice codice ISIN FR0010344960.

In ogni caso, per investire sul petrolio mediante gli strumenti finanziari sopra ricordati, è necessario possedere un deposito titoli idoneo ad ospitare i risultati dei propri impieghi, e un servizio di trading online che possa – alternativamente al ricorso presso gli sportelli bancari – consentire una autonoma operatività in materia.

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