Il Big Mac Index è un riferimento finanziario che utilizza il cosiddetto PPP (Purchasing Power Parity, il calcolo delle parità dei poteri d’acquisto) per raffrontare determinati prezzi: la versione indiana di questo stesso indice, il Maharaja Mac, ha già sentenziato come la rupia, valuta ufficiale della vasta nazione asiatica, sia la moneta più svalutata del mondo. Il PPP fa riferimento di solito all’idea che i tassi di cambio tra due distinti paesi dovrebbero essere uguali al relativo prezzo di un paniera di beni e di servizi in queste stesse nazioni. Il deprezzamento valutario rilevato in tal caso riguarda il confronto tra la rupia indiana e il dollaro americano.
Entrando maggiormente nel dettaglio, la svalutazione di cui si sta parlando ammonta a ben sessantadue punti percentuali, tanto che, insieme al Sudafrica, l’India vanta l’economia mondiale che ha superato il 50% da questo punto di vista. Lo yuan cinese, storicamente mantenuto a bassi livelli per ottenere e beneficiare di un bilancio commerciale positivo con gli Stati Uniti, è arrivato fino a una svalutazione che è approssimativamente pari al 41%. Un altro elemento che bisogna notare e approfondire ha a che fare poi con il Giappone.
In effetti, lo yen, valuta ufficiale della nazione nipponica, dovrebbe anch’esso perdere una buona quantità di valore rispetto alla moneta verde, una performance che comunque non tiene conto del quantitative easing che la Federal Reserve, la banca centrale americana, sta realizzando da qualche tempo a questa parte. Il premier giapponese Shinzo Abe ritiene che la moneta asiatica necessiti di una ulteriore svalutazione per rendere più competitive le esportazioni locali. Il Maharaja Mac non è certamente una misura perfetta dei tassi di cambio ideali, ma senza dubbio si tratta di una indicazione semplice e utile. Di certo, la composizione dell’indice stesso è differente rispetto al corrispettivo americano, ma questo dipende dalle diversità culturali che esistono nel continente asiatico.
