La resistenza del real brasiliano alla recessione è ormai un fatto comprovato, fatto sta che la valuta sudamericana è stata protagonista ieri di un forte deprezzamento rispetto al dollaro americano: di conseguenza, si è assistito a un declino dal picco massimo delle ultime due settimane, dopo che la banca centrale del paese ha deciso di mettere all’asta degli swap valutari utili per sostenere gli esportatori e prevenire eccessivi rialzi. Il real ha perso 0,2 punti percentuali rispetto alla moneta verde, attestandosi così a quota 2,0286.
La giornata precedente era stata invece caratterizzata da un rally piuttosto consistente, tanto è vero che i 2,0242 reais raggiunti hanno rappresentato il livello di chiusura più alto dallo scorso 4 ottobre. D’altronde, a fine settembre si annotava non senza stupore il quarto calo consecutivo del real brasiliano. In questa maniera, il calo della divisa carioca è aumentato fino a otto punti percentuali nel corso di quest’anno, vale a dire il ribasso maggiore tra sedici controparti di un certo peso a livello internazionale. L’asta a cui si faceva riferimento in precedenza ha coinvolto 33mila strumenti finanziari, inclusi quelli che giungeranno a scadenza il prossimo 3 dicembre, per un importo complessivo pari a 849 milioni di dollari, oltre a quelli dovuti il prossimo 2 gennaio (799 milioni).
Secondo gli analisti finanziari, il fatto che il real sia stato così vicino a quota 2,02 lascia intendere come un intervento sia imminente; in assenza di misure simili, la moneta latino americana potrebbe continuare a rafforzarsi in maniera pericolosa e nessuno aspira ai due reais tondi nel cambio col dollaro. Il calo del real verso livelli più favorevoli quest’anno ha consentito al settore manifatturiero di espandere le proprie esportazioni, nonostante il commercio globale sia ancora molto debole. Poco meno di tre settimane fa, infine, la banca centrale ha emesso 1,3 miliardi di dollari in swap valutari, a testimonianza della necessità di simili offerte.
