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Petrolio, prezzo aumenta: ecco che il nuovo ottimismo che si respira in Europa

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Dopo la pubblicazione del report mensile dell’EIA a stelle e strisce, stando al quale il prezzo del petrolio, durante i prossimi mesi, dovrebbe tornare ad aumentare, ecco che anche la domanda del greggio stesso riprende a salire. C’è qualcuno dietro tutto questo? Un Paese in modo particolare, ovvero la Cina.

A dare uno stimolo importante al nuovo aumento del prezzo del petrolio sarà, senza ombra di dubbio, la riduzione delle scorte di greggio complessive. Sono tutti numeri e statistiche che arrivano dalle stime dell’Eia che, a metà agosto, ha diffuso un importante report mensile che riguarda proprio le previsioni relative al mercato del petrolio e che può tornare decisamente utile anche per chi sta investendo sulle piattaforme online nell’oil trading in modo particolare negli ultimi mesi.

Le previsioni per i prossimi mesi

Il Brent dovrebbe toccare facilmente quota 41 dollari in media al barile quest’anno, mentre poi l’anno prossimo è pronto a fare un ulteriore balzo in avanti, spiccando il volo a quota 50 dollari. Secondo l’EIA, i prossimi mesi saranno ancora “di stallo”, dato che ci sono livelli di stoccaggio particolarmente elevati e bisogna fare i conti con un surplus di produzione del greggio, che sicuramente inciderà sui relativi prezzi. In seguito ad un aumento delle scorte di qualcosa come 6,7 milioni di barili al giorno nel corso dei primi mesi del 2020, ecco che l’Eia si attende una decrescita fino a toccare i 3,3 milioni di barili quotidiani nella seconda parte dell’anno, fino a scendere a 1,1 milioni di barili al giorno l’anno venturo.

I movimenti del prezzo del petrolio negli ultimi tempi

Stando a quanto riportato nei dati dell’Eia, il prezzo del petrolio sta seguendo un trend di nuova crescita nel corso degli ultimi mesi in confronto ai livelli minimi che sono stati raggiunti durante il mese di aprile. Giusto per fare un esempio, nel corso del mese di giugno, il prezzo dell’oro nero era a circa 40 dollari, in aumento importante in confronto ai soli 22 dollari della stagione primaverile da poco terminata. Da mettere in evidenza come sia stato sufficiente un minimo allentamento delle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria, insieme ai tagli alla produzione decisi dai Paesi che fanno parte dell’Opec+, che anche il prezzo del petrolio ha ricominciato a correre.