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Usa, Obama “repubblicano” scommette su petrolio e gas

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 Un nuovo Eldorado…delle materie prime. Quasi 3,8 miliardi di barili di greggio e 137 trillioni di piedi cubi (misura americana) di gas, a tanto ammontano le stime per le riserve al largo delle coste atlantiche degli Stati Uniti. Una scommessa voluta da Barack Obama, che ha appena approvato il nuovo programma di trivellazioni offshore. Tempo fa il piano era osteggiato dai democratici, perché proposto dall’ala repubblicana; oggi non più. (Uno scambio per la riforma sanitaria? Non possiamo saperlo, ma sta di fatto che il “Drill baby drill”, lo slogan dei republicans alle elezioni 2008, è cominciato.)
Si stima che per avviare la produzione ci vorranno sette anni ma il sito promette bene. Il potenziale è stato determinato sulla base della significativa produzione offshore in Nuova Scozia e considerando il flusso di gas in cinque pozzi perforati 30 anni fa nel Baltimora Canyon Trough, a 100 miglia a sudest di Atlantic City. Il Cera (Cambridge energy research associates) di Huston rileva che sono stati trivellati 35 pozzi tra il 1977 e il 1984 nel Baltimora Canyon Trough. Di questi, i cinque pozzi utilizzati come test hanno consentito di estrarre tra 5.500 e 16.000 milioni di piedi cubi di gas al giorno da formazioni geologiche antiche ad una profondità compresa tra i 12 mila e i 15 mila piedi. In un altro “pozzo tester” sono stati estratti 630 barili di greggio al giorno, in rocce risalenti al Cretaceo superiore. In questo modo si è accertata la presenza di petrolio e gas nell’area ma i pozzi sono stati poi abbandonati in un contesto di prezzi del gas molto bassi.

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