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Quali grafici studiare?

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 A seconda del metodo adottato, varia anche la scelta dei grafici da utilizzare. Innanzitutto, le differenti tipologie (a linea, a candele, a barre, ecc.) forniscono informazioni talvolta estremamente diverse: sta a noi stessi adottare il tipo di rilevazione più immediata in base ai parametri che dobbiamo controllare (ad esempio, gli studiosi di Elliot usano spesso il grafico a linea, che risulta completamente inutile per chi invece lavora a pattern di candele ed ha necessità di utilizzare un grafico a candele giapponesi).
Poi ancora vi sono diverse compressioni disponibili: da 1 minuto a 1 mese, oltre ad alcune più personali: anche qui, mentre per certe metodologie è fuorviante avere più di due time-frame aperti, per altre è fondamentale. Ad esempio, utilizzando semplici swing di prezzo può essere interessante ricercare segnali importanti sui time frame lenti, per poi gestire le posizioni in essere (mediando e piramidando i lotti) su time frame veloci che creano massimi e minimi relativi da considerare.
Al contrario, l’utilizzo di più time frame in una metodologia di rilevazione di pattern potrebbe confondere le idee almeno all’inizio, per cui è bene evitarla ed andare per passi.
È sempre e comunque importante avere un’idea chiara del contesto in cui i prezzi si muovono (leggi: tendenza primaria) prima di fare trading su time frame troppo veloci, ma attenzione a non esagerare riempiendo la scrivania di finestre che non si sanno interpretare: lo studio e l’osservazione personale poterà ad un giusto compromesso sugli strumenti da usare.