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Crisi: tra Monti e Moody’s, Berlusconi

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 Moody’s ha tagliato il debito del paese portandolo ad appena due tacche sopra il livello junk: spazzatura. Ma nonostante il colpo di scure inferto dall’agenzia di rating, il Tesoro italiano ha superato un’attesa e dura prova: l‘asta Btp. Nessun effetto Moody’s quindi.  Rendimenti in calo e bene anche la domanda.

L’agenzia di rating statunitense ha sorpreso i mercati abbassando il rating sovrano del debito in Italia a Baa2, tra le preoccupazioni persistenti sulla capacità della Spagna di risolvere i problemi bancari e su una possibile uscita della Grecia dall’euro, e i dubbi che l’Italia, a lungo termine, non sia in grado di attuare quelle riforme di cui ha estremo bisogno per intravedere la luce in fondo al tunnel.

Gli analisti dicono che l’incertezza politica in vista delle elezioni è il rischio principale per l’Italia, dove la frustrazione per le misure di austerità, la debolezza e frammentarietà del sistema dei partiti sta alimentando il sentimento antieuropeo, contribuendo all’ascesa dei partiti (o movimenti)  populisti come quello guidato da Beppe Grillo.

Il tecnocrate Monti, nominato premier lo scorso novembre e nelle cui mani sono state riposte le speranze scongiurare una tragedia in stile Grecia, ha detto che resterà il prossimo anno.  Il tre volte primo ministro Silvio Berlusconi, piuttosto defilato e sottotono dal giorno della sua dipartita, ha annunciato questa settimana il suo ritorno in politica, in prima linea, come candidato leader di centro-destra. Un annuncio che rischia di agitare nuovamente le acque, confondendo ulteriormente lo scenario politico.

Berlusconi sembra aver raccolto il senso crescente di frustrazione all’interno della società italiana che i sacrifici fatti da parte del paese non siano sufficientemente riconosciuti dai mercati e che parte della colpa risieda nella lentezza della risposta politica dell’UE”, ha detto l’ analista di BNP Paribas Luigi Speranza.

I sondaggi suggeriscono che un blocco di centro-sinistra vincerebbe, allo stato attuale delle cose, le elezioni ma non è ancora chiaro se il ritorno di Berlusconi sulla scena politica possa alterare tale quadro. Il duro monito lanciato da Moody’s ha suscitato reazioni di rabbia, tra i circoli politici ed economici: il Ministro dell’Industria Corrado Passera ha definito il downgrade “del tutto ingiustificato e fuorviante”.

Il mercato obbligazionario italiano ha tuttavia recuperato un po’ di terreno, incurante del giudizio e della sentenza espressa: l’Italia è riuscita a collocare 5,25 miliardi di euro in obbligazioni a medio e lungo termine, l’obiettivo massimo prefissato, ottenendo il rendimento più basso dal maggio su una nuova emissione triennale. Sono stati piazzati in particolare titoli triennali per 3,5 miliardi di euro (la forbice prevista era tra 2,5 mld e 3,5 mld) con un rendimento medio del 4,65%, dunque in netto calo rispetto al 5,3% dell’asta dello scorso 14 giugno.

I rendimenti obbligazionari a tre anni erano saliti a un picco record in sei mesi del 5,3 per cento nel mese di giugno, prima delle attese elezioni in Grecia  – che alcuni temevano potessero tradursi  in una uscita del paese dalla zona euro – , e dopo un tentativo poco convincente di salvare le banche spagnole.

Tuttavia, il differenziale di rendimento tra i titoli italiani a 10 anni e il loro equivalente tedesco (Bund) è rimasta a circa 480 punti base, un livello alto e  frustrante per il paese, e che Federico Ghizzoni, a capo della più grande banca d’Italia per asset, UniCredit, ha chiamato ‘insostenibile’. Monti questa settimana non ha escluso un possibile ricorso ai fondi di salvataggio della zona euro (EFSF e MES) attraverso un nuovo sistema di acquisto di obbligazioni per contribuire ad alleviare gli oneri finanziari italiani, una mossa che Moody’s ritiene possa innescare un ulteriore downgrade.

“In questo contesto, l’alto debito dell’Italia e il significativo fabbisogno di finanziamento annuale pari a 415 miliardi di euro, 25 per cento del PIL, nel 2012-13, così come la riduzione della base di investitori stranieri, genera un aumentato rischio di liquidità”, ha detto Moody’s. L’economia del paese è destinata a contrarsi fino al 2 per cento, rischiando di oscurare la prospettiva di attuare le riforme.

Gli analisti stimano che gli stranieri detengano circa un terzo del debito pubblico in Italia, in calo del 40 per cento rispetto a un anno fa. I dati provenienti dall’Associazione Bancaria ABI hanno inoltre dimostrato che i depositi in valuta estera presso le banche italiane si sono ridotti del 20 per cento su base annua. “Questo è solo il parere di Moody’s. Credo che il nostro paese, e il nostro sistema produttivo, sia molto più forte delle valutazione suggerite da Moody’s”, ha commentato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.

1 commento

  1. Con quale faccia di bronzo Squinzi e la Camusso protestano per le quotazioni di Moody’s sull’Italia quando entrambi contribuiscono moltissimo a sputtanare il Paese e il governo?
    Entrambi prospettano solo negatività poi si meravigliano che altri ci credano.
    L’ipocrisia dei sinistri non si smentisce mai !

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