Home Fed Donald Trump contro Jerome Powell: cosa accade?

Donald Trump contro Jerome Powell: cosa accade?

0

Donald Trump vuole licenziare Jerome Powell? Sembra quasi di vedere un ripetersi di ciò che accadeva nel corso del primo mandato presidenziale dell’ex tycoon.

Donald Trump pronto a tutto?

Negli ultimi giorni, nel mondo della politica americana, si è riacceso un dibattito importante. Legato all’intenzione di licenziare Jerome Powell, attuale presidente della Federal Reserve. Una ipotesi che ha fatto subito discutere e non poco.

Ma facciamo un passo indietro. Powell è stato nominato per guidare la Fed nel 2018, proprio da Trump. All’inizio sembrava ci fosse sintonia tra i due, ma ben presto i rapporti si sono incrinati. Il motivo? Jerome Powell, secondo il presidente americano non ha tagliato i tassi d’interesse con la velocità che lui avrebbe voluto.

Lo scontro si è fatto quindi immediatamente personale come abbiamo potuto vedere nel primo termine dell’ex tycoon. E lo stesso sta accadendo ora.

Nelle scorse ore nel corso di un incontro con un gruppo di repubblicani Donald Trump ha ritirati fuori la questione “licenziamento”.

Con l’avvicinarsi delle elezioni e la pressione per stimolare l’economia, il presidente vorrebbe una politica monetaria più “morbida”. E quindi tassi più bassi, soldi che girano più facilmente e meno freni all’economia.

A scontentare trump vi sarebbe anche la spesa di 2,5 miliardi di dollari previsti per il restauro della sede della Fed.

È possibile licenziare Powell?

Ma è davvero possibile licenziare il capo della Federal Reserve? La legge è chiara: serve una motivazione forte e documentata, come un’incompetenza grave o una condotta scorretta. E, per ora, non c’è nulla che indichi che Powell abbia commesso errori del genere.

Davanti alla proposta anche molti repubblicani hanno espresso sconcerto perché licenziale il presidente della banca centrale per evidenti ragioni politiche potrebbe essere visto come un attacco all’indipendenza dell’istituto. Un errore che gli Stati Uniti non possono permettersi.

I mercati e il dollaro hanno reagito con nervosismo portando Donald Trump a fare una sorta di marcia indietro stabilendo che tale licenziamento non sia prioritario. E che possa essere considerato “improbabile” al momento. A meno che non si presentino delle valide motivazioni.

È palese che la tensione tra politica ed economia è più viva che mai. Trump guarda ai tassi d’interesse come a uno strumento per rilanciare la sua agenda. Powell, invece, deve pensare alla stabilità, all’inflazione, ai dati.

Il mandato del numero uno della Fed scade a maggio 2026 e solo il tempo dirà se arriverà fino in fondo. Quel che è certo è che tutto ciò è riprova di come sia delicato l’equilibrio tra potere politico e istituzioni indipendenti. Soprattutto se Donald Trump è presidente.