Home Bce Gold tax, il governo ci riprova ma non avrà successo

Gold tax, il governo ci riprova ma non avrà successo

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 Alla fine sulla Gold tax Tremonti si troverà costretto a cedere alle pressioni della Bce, ma potrà dire di non aver lasciato intentata la strada del “non vedo, non sento…e me la cavo”. Il governo, infatti, ha cercato di smarcarsi dalle bordate di Francoforte proponendo una riduzione sui ricavi da plusvalenze derivanti dal tesoro della Banca d’Italia (il quarto deposito d’oro più grande del mondo). In caso la modifica non passasse, Tremonti ha comunque deciso di mettere in mano la questione direttamente alla Bce: è dunque certa una cancellazione della norma dal decreto – salvo sorprese.
Secondo le regole europee uno stato non può fare cassa tassando i depositi delle banche centrali (finanziamento pubblico) e tanto meno può gestire la politica monetaria delle banche in Eurozona, prerogativa nelle mani della sola Bce.
Insomma, pur di appianare il debito il governo ha forzato la mano, “dimenticando” il richiamo dell’Eurotower: la questione è di principio non di quantità. In un periodo così complicato per l’economia avrebbe fatto comodo ad ogni stato servirsi delle riserve auree, e un successo tricolore nell’intento di tassarle avrebbe scatenato un effetto a catena di proporzioni gigantesche. La Banca centrale europea ha dunque fermamente difeso il proprio potere – e la propria indipendenza – da un attacco dello “stato”. Giusto o sbagliato che sia, non importa, queste sono le regole.