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Grecia, Merkel e Juncker: ancora divergenze

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 Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker sono d’accordo almeno su una cosa: siamo spacciati. Divergono solamente sul “come” avverrà la catastrofe. Da un convegno della Cdu a Berlino, Merkel ha spiegato che un default all’interno dell’Eurozona sarebbe “incontrollabile” per gli effetti che avrebbe sugli altri membri e quindi la decisione di aiutare Atene risulta agli occhi del cancelliere quantomeno “difendibile”. (I primi paesi sotto osservazione sono Italia e Belgio, per via dell’elevato debito pubblico – anche se è sinceramente difficile definire il Belgio uno stato “unito”.) In ogni caso, la Merkel vorrebbe un coinvolgimento dei creditori privati nel secondo pacchetto di aiuti, per evitare di coinvolgere solo gli investitori pubblici. Juncker, invece, è cauto. Anche secondo lui siamo sull’orlo del baratro, ma prima di coinvolgere privati bisognerebbe discuterne con calma e attenzione: bisogna essere “realisti”, ha affermato Juncker. “Diversi Paesi Ue chiedono il coinvolgimento del settore privato nella soluzione della crisi greca”. Occorre trovare quindi un accordo su forma e campo di applicazione di questo coinvolgimento: è una questione “molto difficile” perché ci sono “rischi di contagio sostanziali” da evitare, riporta l’Ansa.