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L’influenza USA sulle valute

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 La situazione degli USA sembra che sia in procinto di sbloccarsi. Repubblicani e Democratici si stanno venendo incontro e, entro il 17 ottobre se non prima, ci dovrebbe essere un accordo che sblocchi l’attuale situazione. Una situazione, quella dello shutdown, che ha paralizzato l’America ed influenzato i mercati nazionali ed internazionali.

Negli ultimi giorni la moneta americana era stata soggetta a molte influenza, Dollaro sotto forti pressioni. L’accorto tra Barack Obama e il partito dei Repubblicani, accordo che dovrebbe appunto avvenire entro e non oltre giovedì della prossima settimana, dovrebbe rafforzare il dollaro, un rafforzamento che avrebbe luogo contro tutte le principali valute come quella Euro, Yen e quella della Sterlina (nonché dollari australiani e neozelandesi).

Lo scorso venerdì, la coppia forex più tradata al mondo è riuscita a chiudere a 1.3549, un calo dato il massimo della stessa giornata di 1.3581. Questo scenario potrebbe portare ad un chiaro ribasso di 30 se non 40 pips. Un supporto molto consistente si trova in quella che è l’area 1.3490 – 1.3500 e, ormai, senza nuove notizie sulla questione difficilmente si scenderà sotto questa area. Inoltre, senza nuove notizie, difficilmente ci sarà anche in rialzo, infatti i dati macroeconomici euro-dollaro non dovrebbero superare quella che è l’area di 1.3590 – 1.3600.

Per quanto riguarda la sterlina, c’è stato un rialzo giornaliero. Anche in questo caso, i possibili accordi tra il partito dei Repubblicani e il partito dei Democratici, potrebbero portare a delle conseguenze per quanto riguarda il breve periodo. In quella che è stata l’ultima chiusura, il cambio Gbp/Usd ha chiuso a 1.5953 e, fino alla giornata di lunedì, dovrebbe mantenersi fra il supporto a 1.5910 e quella che è una resistenza a 1.6000.

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