In una giornata poco mossa per le valute, si segnala la pressione sula lira turca, che però riesce a lasciare i minimi storici su cui si era quotata nella notte, in cui si era fortemente deprezzata nei confronti del dollaro, che rimane stabile sulle altre valute, anche se continua a seguire la crisi diplomatica in estremo oriente. La coppia USD/TRY ha accelerato del 2,46% in pochissimo tempo, quotandosi a 3,7042, ma era arrivata a 3,7487, il massimo da sei mesi a questa parte. La giornata di oggi avrà comunque poco da dire, visto che in Giappone si festeggia e le borse sono chiuse, e anche negli Stati Uniti, con la festa del Columbus Day, il mercato dei Bond è chiuso, seppur gli altri restano operativi. A far crollare la lira turca, la scorsa notte, è stato lo scontro tra gli USA e Ankara sui visti, che sono stati sospesi. Viaggi bloccati dunque, tra i cittadini dei due paesi, a causa dell’arresto in Turchia, di un funzionario statunitense, per sospetto terrorismo. Una crisi di cui non si conosce la fine, per il momento, con la Turchia che accusa l’ambasciata USA per complicità nel golpe di un anno fa.
Intanto il dollaro resta stabile sui massimi degli ultimi 2 mesi, grazie al previsto rialzo dei tassi. Le nubi sul dollaro, potrebbero venire dalla contrazione dell’occupazione, con meno 33.000 posti di lavoro a settembre, dopo una crescita costante negli ultimi 7 anni. Gli analisti sperano che si tratti solo dell’effetto degli uragani che hanno colpito gli Usa.