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Petrolio, ripresa in Asia: il 15 la riunione Opec. Dagli Usa il “mea culpa” di Bernanke

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 Lieve rimbalzo del valore dell’oro nero sui mercati asiatici. Il light sweet crude oil (Wti), contratto con consegna ad aprile, ha fatto segnare una ripresa di 29 centesimi attestandosi a 46 dollari al barile. Identico il rialzo del Brent del Mare del Nord che ha raggiunto la cifra di 44,25. Intanto i mercati attendono la riunione dell’Opec (Organization of the Petroleum Exporting Countries) in programma per il 15 marzo.
Dagli Stati Uniti arriva il “mea culpa” del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, che ammette le responsabilità di Stati Uniti ed altri paesi occidentali in merito alla crisi economica, “la peggiore dopo gli anni ’30”, a causa di scarsa prudenza negli investimenti finanziari. Per questo la Fed chiede regole più drastiche, coordinate a livello internazionale, nel regolamento dei mercati, con particolare attenzione ai fondi comuni monetari. Intanto il Fondo Monetario Internazionale lancia l’allarme per il 2009 di un drammatico tuffo sottozero della crescita globale.
Dall’altra parte dell’Oceano il il componente del board Bce, Lorenzo Bini Smaghi, in un’intervista al giornale finanziario tedesco Borsen-Zeitung, ha affermato che se l’economia di Eurolandia sarà minacciata da deflazione la Banca centrale non esiterà a tagliare i tassi. Per oggi alle 12:00 è atteso all’Eurotower il discorso di Erkki Liikanen, Governatore della banca centrale finlandese e consigliere Bce.