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Prosegue il momento negativo del real brasiliano

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 Il real brasiliano è sceso al suo livello più basso degli ultimi quattro anni (vedi anche Real brasiliano ai minimi da 4 anni), un evento che si è ripetuto dopo oltre due settimane. In pratica, la valuta sudamericana ha sofferto parecchio a causa delle ultime indicazioni della Federal Reserve, la banca centrale americana, la quale potrebbe ridurre gli stimoli monetari che finora hanno caratterizzato il suo operato. È il quinto giorno di fila che la moneta latino americana fa registrare un ribasso, con il deprezzamento odierno pari a 1,1 punti percentuali e una quotazione complessiva di 2,2502 reais per ottenere un dollaro presso la Borsa di San Paolo.

Si tratta del valore più basso in assoluto dall’aprile del 2009, una vera eternità. Lo stesso real e il peso messicano rappresentano a questo punto le valute che hanno perso di più a maggio tra le ventiquattro più importanti dei cosiddetti mercati emergenti. Tra l’altro, bisogna anche sottolineare che il principale indice azionario brasiliano, l’Ibovespa, ha ceduto sul terreno 1,4 punti percentuali, mentre l’Ipc messicano ha perso l’1,7%. Il declino mensile è ora molto vicino al 10%, come non accadeva dal settembre del 2011. In aggiunta, occorre anche sottolineare come il real abbia tratto un beneficio minimo dalla vendita di quasi tre miliardi di dollari in contratti swap in valuta estera da parte della banca centrale.

Ci sono dei piani ben precisi da parte del Tesoro brasiliano per quel che concerne il riacquisto di titoli obbligazionari collegati al tasso di inflazione e a tasso fisso: nel primo caso, si sta parlando di 2,3 milioni, mentre nel secondo di altri due milioni per la precisione. Secondo l’agenzia Moody’s, infine, sarà molto difficile sostenere a questo punto l’outlook positivo dell’economia del Brasile con il rating creditizio pari a Baa2 (discreta affidabilità degli investimenti, ma nel pieno della zona dei titoli speculativi). Gli analisti si chiedono quanto durerà ancora questo ribasso.