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Le prospettive di future della sterlina

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La svalutazione della sterlina britannica nel mercato forex ha concentrato l’attenzione degli operatori di Borsa e dei trader dal momento che ha offerto un trend molto direzionale al ribasso.

La svalutazione della sterlina, non ha comunque colto di sorpresa gli investitori in quanto, a seguito delle ultime riunioni del board della Bank of England, si era intuito che un rialzo dei tassi di riferimento potesse arrivare in maniera anticipata rispetto a quanto stabilito dallo stesso board della Banca.

Le medesime comunicazioni da parte della BoE (Bank of England) successivamente, hanno gettato un pò di acqua sul fuoco. Nelle ultime sedute, la svalutazione della sterlina, è comunque ritornata pesantemente sui desk valutari dei trader, visto il nuovo approfondimento della valuta che ha perso nuovamente molte posizioni.

La sterlina a rischio svalutazione per la secessione della Scozia

In sostanza la BoE ha preso come esempio la Federal Reserve Americana acquistando un importo pari a 375 miliardi di sterline pur di fronte ad un’inflazione molto alta, che comunque l’ha messa di fronte al rischio di vedere una sua veloce crescita nel breve periodo (mentre nel lungo periodo, grazie ad un’ipotesi di congiuntura più favorevole, esiste una possibilità che si possa arrivare ad una riduzione fisiologica delle pressioni inflazionistiche).

Molti dei membri con diritto di voto all’interno della Banca Centrale Inglese hanno scelto di mantenere questo tipo di politica monetaria, sulla falsa riga di quella americana e nel contempo di rialzare il costo del denaro dall’attuale 0.50% a 0.75%.

Il punto focale che ha visto la svalutazione della sterlina in questi giorni è da ricercare nel referendum del movimento separatista per l’indipendenza della Scozia, un tam tam divenuto via via sempre più convincente man mano che l’ipotesi di una probabile vittoria dei “sì” acquisti sempre maggiore credito.

Svalutazione della sterlina: previsione per i prossimi anni

Il gap, in termini di sondaggi naturalmente, tra il “sì” all’indipendenza ed il “no” sarebbe infatti ormai risibile e, dal punto di vista delle ripercussioni sui mercati, questo non può che mettere ulteriore pressione sulla sterlina.

Stabilire a priori quale potrebbe essere l’impatto del voto in favore dell’indipendenza sul valore della sterlina è certamente difficile da quantificare, ma se davvero questo scenario dovesse attuarsi è molto probabile  che la divisa britannica potrebbe subirne un grave contraccolpo.

Al contrario invece, è abbastanza facile comprendere che vi sarebbe  una clamorosa rivalutazione della sterlina nel caso il risultato del referendum del 18 settembre vedesse la vittoria del fronte del  “no”.

Gli scenari restano ancora molto aperti ma è probabile che la svalutazione della sterlina continuerà ancora per il prossimo futuro.