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Settimana negativa per il fiorino ungherese

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 La settimana che termina oggi si è conclusa in maniera decisamente negativa per il fiorino ungherese: in effetti, la valuta magiara è stata protagonista del calo più consistente delle ultime due settimane rispetto all’euro, la conseguenza naturale dell’interruzione delle trattative tra Ungheria e Fondo Monetario Internazionale per gli aiuti finanziari. Il fiorino ungherese aveva rallentato la sua corsa anche il 10 ottobre scorso, ma stavolta il deprezzamento è stato quantificato in 1,1 punti percentuali, con una quota complessiva di 282,84 presso la Borsa di Budapest.

Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che l’organismo di Washington non ha alcuna intenzione di riavviare le trattative in questione con il paese, nonostante ci sia stato un cambiamento radicale per quel che riguarda le politiche economiche. C’è da sottolineare, però, come le previsioni di rallentamento per il fiorino ungherese siano una realtà più che concreta da almeno un mese e mezzo. Come ha precisato Mihaly Varga, uno dei negoziatori per l’Ungheria, le trattative non sono state interrotte del tutto, ma si sta valutando con la massima attenzione quali sono i piani di bilancio di Budapest. Il mercato, dunque, sta cominciando a reagire in modo evidente al fatto che l’Fmi non si occuperà della nazione magiara nel breve termine.

La repubblica parlamentare ha richiesto gli aiuti economici a cui si sta facendo riferimento quasi un anno fa, nel novembre del 2011, quando il rating creditizio era stato rivisto al ribasso, fino al grado di “spazzatura” (junk). Le misure fiscali annunciate nel corso di questo mese si sono focalizzate soprattutto su inasprimenti tributari ai danni delle banche, ma il Fondo non è ancora del tutto soddisfatto. Intanto, il rendimento dei titoli obbligazionari a cinque anni denominati in euro è sceso fino al 4,92%, mentre a inizio anno era addirittura il doppio: il fiorino rimane pur sempre una delle migliori valute del 2012 in termini di performance complessive.