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Stime crescita economica cinese 2012 – governo

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 Il premier cinese Wen Jiabao ha dichiarato che il proprio governo ha posto come priorità la spinta alla crescita economica. Durante un recente tour a Wuhan, capitale della provincia di Hubei, il primo ministro ha in merito affermato come la nazione debba gestire in maniera appropriata le relazioni commerciali e finanziarie per mantenere intatte le prospettive di crescita, aggiustando le strutture economiche e mantenendo le stime inflazionistiche.

“Dobbiamo continuare a implementare una politica fiscale proattiva e una politica monetaria prudente” – ha ricordato Wen – “conferendo maggiore priorità al mantenimento della crescita economica”. Il premier ha altresì ricordato come il governo debba mettere in atto degli sforzi maggiori, e una politica più aggressiva, per supportare l’economia del Paese, dopo che i dati statistici ufficiali del mese di aprile hanno denotato un rallentamento più ampio delle attese.

Goldman Sachs ha abbassato le stime per la crescita economica cinese nel 2012 all’8,1 per cento rispetto ai precedenti 8,6 punti percentuali. Simili mosse sono state compiute da altre banche d’affari in tutto il mondo, come UBS e Citigroup.

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Le esportazioni e le importazioni cinesi, durante il mese di aprile, sono cresciute ai minimi livelli dall’inizio della crisi globale finanziaria. Anche la produzione industriale ha subito un rallentamento, con l’incremento più basso dal 2009 ad oggi. Wen ha in proposito ricordato come il governo centrale continuerà a rafforzare l’impegno per migliorare i parametri macroeconomici, stimolando i consumi interni e stabilizzando la domanda esterna.

Ulteriori segnali di debolezza sembrano provenire dal mercato immobiliare, con il calo record dei prezzi delle case, che ha coinvolto un elevato numero di città. Il Paese sembra pertanto destinato a espandersi nella misura più contenuta degli ultimi 13 anni durante il 2012. Mantenere a freno l’inflazione, al di sotto degli obiettivi governativi, sarà tutt’altro che semplice.