Home Mercati Emergenti A Taiwan cresce l’impegno per stabilizzare il mercato valutario

A Taiwan cresce l’impegno per stabilizzare il mercato valutario

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 Giusto due settimane fa a Taiwan l’elettronica era minacciata dai rialzi monetari: con l’inizio del mese di febbraio, Formosa è alle prese con il quarto mandato consecutivo per quel che riguarda il suo governatore della banca centrale. Questa mossa significa essenzialmente che Taipei punta a una stabilità effettiva della sua valuta, il nuovo dollaro di Taiwan, in modo da proteggere adeguatamente le esportazioni locali. Lo stesso governatore, Perng Fai-Nan ha annunciato anche di recente come sia necessario intervenire per interrompere i movimenti disordinati che caratterizzano il mercato della Repubblica di Cina.

L’economia taiwanese è cresciuta lo scorso anno al ritmo più lento da quando è stata registrata la recessione globale nel 2009. I problemi del settore dell’elettronica sono ancora molto vivi, dato che si sta parlando della principale esportazione locale e per Taiwan l’export rappresenta circa i due terzi del prodotto interno lordo complessivo. Il mandato a cui si sta facendo riferimento è pari a cinque anni e comincerà dalla fine di febbraio per la precisione. L’indice azionario Taiex è intanto cresciuto di due punti percentuali in questo primo scorcio di 2013, un dato che è di poco superiore al +1,7% registrato dall’Msci Emerging Markets Index. Le stesse esportazioni, inoltre, sono cresciute del 9% a dicembre rispetto a un anno prima.

La banca centrale è stata costretta a vendere il dollaro di Taiwan fino al livello più alto degli ultimi dieci mesi, stando ai numeri resi noti dai trader. Finora, comunque, la moneta in questione ha perso quasi il 2% rispetto al dollaro americano, mentre i quindici anni di governatorato di Perng sono stati caratterizzati da un guadagno della divisa pari a dieci punti percentuali nei confronti della moneta verde, circa la metà rispetto all’apprezzamento delle valute asiatiche (+22%). Per quel che riguarda, invece, i tassi di interesse, questi ultimi sono sostanzialmente stabili dal giugno del 2011, a causa della debole domanda di beni elettronici.