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Ue, “segnali di ripresa” da prendere con le pinze. In futuro puntare sui “lavori verdi”

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 Evitate facili ottimismi, la caduta libera sembra essersi fermata ma è bene non accarezzare il pensiero che la crisi sia superata. E’ questo in sintesi l’avvertimento giunto ieri dalla Commissione europea alla presentazione del rapporto trimestrale relativo alla zona euro. Per Joaquin Almunia, intervistato dallo spagnolo Cinco Dias il peggio è passato ma il “motore è ancora da riparare”, precisa riferendosi alla necessità di insistere sugli stimoli fiscali. Che sia chiaro che “l’Europa non tornera’ al potenziale di crescita che aveva prima della crisi” senza uno “sforzo addizionale” complici le prese in deficit da parte dei governi Ue che stanno rastrellando fondi dalle casse di Stato per poter raddrizzare l’assetto economico. Secondo il rapporto della Commissione “la media del debito dell’eurozona dovrebbe aumentare di 18 punti percentuali per raggiungere l’84% del Pil nel 2010 e crescere ancora negli anni successivi a causa degli elevati deficit pubblici” cui si sommerà “un abbassamento del potenziale di crescita della zona euro da una media dell’1,8% annuo nel 2000-2006 all’1,3% nel 2008 per scendere ancora allo 0,7% nel 2009 e 2010”. Bruxelles però guarda avanti e raccomanda di fare scudo attorno ai lavoratori creando nuovi posti di lavoro attingendo al bacino dei green jobs.

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  1. Ue, “segnali di ripresa” da prendere con le pinze. In futuro puntare sui “lavori verdi”

    […] Ue, “segnali di ripresa” da prendere con le pinze. In futuro puntare sui “lavori verdi” martedì 30 giugno 2009 | Tratto da: […]

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