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Un anno di Occupy Wall Street

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 A distanza di un anno dalla nascita del movimento di Occupy Wall Street i manifestanti tornano al “campo base” per dimostrare, ancora una volta, che l’attività non è affatto finita.

Oggi 600 persone hanno manifestato nel quartiere finanziario di New York, per ricordare al mondo che esistono ancora e che le cose, da un anno e più a questa parte, non sono cambiate. La finanza continua a dominare le vite delle persone ed i rischi legati ai prodotti scambiati sui mercati regolamentati e non continuano ad essere inclusi in “pacchetti” di investimenti offerti ai cittadini, mettendo nuovamente a rischio il sistema bancario Americano e Mondiale.

La manifestazione, che ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine impegnate a fermare i più “vivaci”, ha provato a tornare la dove il movimento aveva avuto inizio con il “campeggio” abusivo di protesta, a Zuccotti Park.

Il portavoce Mark Bray riassume in poche parole il messaggio che ancora anima la protesta:

Il nostro messaggio e’ che i banchieri di Wall Street non possono andare a lavoro tutti i giorni senza pensare cosa le loro istituzioni stanno facendo al Paese

Intanto i mercati si trascinano in chiusura con una seduta che non sconvolge le previsioni e non dice niente di nuovo. Wall Street stessa ritraccia di qualche pips il movimento di venerdì scorso, rimandando a domani l’eventuale presa di posizione dei rialzisti. Stesso “schema” iniziato da Piazza Affari, che ha chiuso a 16470 punti di FTSE-Mib con volumi in calo ed un “nulla di fatto”.

Più animata la situazione sul Forex, anche se pure in questo caso non vi sono state sorprese particolari; dal punto di vista delle operazioni di brevissimo ci sono state durante le contrattazioni di oggi almeno un paio di buone occasioni (rispettivamente di vendita e acquisto) ma la volatilità dovrebbe alzarsi durante la notte per garantire trade migliori durante le contrattazioni di domani pomeriggio.