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Ungheria: “Attentato all’indipendenza”

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 “Una sfacciata pressione politica”. Questa l’accusa del governatore della banca centrale ungherese Andràs Simor (foto) al primo ministro di centro-destra Viktor Orban (anche presidente di turno dell’Ue) in un’intervista al Financial Times. Simor è stato nominato dal precedente governo di segno socialista e spesso finisce nel mirino di Orban, che ha intenzione di farlo fuori il prima possibile perché lo considera autore di politiche monetarie non filo-governative. Dopo le accuse personali a Simor per aver effettuato investimenti off-shore l’esecutivo di Budapest ha anche provveduto a tagliargli lo stipendio (350mila euro annui) del 75 per cento. Da marzo, inoltre, è in programma – così come annunciato dalla maggioranza – la nomina per via parlamentare di tutti i membri della Commissione monetaria (oggi sono solo due). Anche la Bce si è schierata in difesa del banchiere, anche se l’Ungheria batte moneta propria: il fiorino ungherese. Simor in ogni caso non ha proprio intenzione di lasciare il posto: “Le dimissioni di un banchiere centrale – ha detto – potrebbero suggerire che ogni futuro governo possa forzare la mano al governatore se non gli piace quel che sta facendo”.

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